L’area parrocchiale di S. Antonio in Mercadello, alle spalle della Chiesa, ospitava due fabbricati, un grande teatrino-salone e un edificio di tre piani, utilizzato un tempo come asilo parrocchiale, edifici duramente colpiti dal sisma del 2012.
L’intervento ha visto la demolizione delle strutture esistenti e la ricostruzione di volumi semplici secondo una diversa disposizione planimetrica, capaci di ospitare funzioni analoghe alle precedenti.
Il nuovo edificio è allo stesso tempo moderno e funzionale e la volumetria è tale da rendere chiara l’individuazione delle funzioni.
Si possono riconoscere tre volumi, dagli usi distinti, organizzati in una forma ad “L” e sottilmente relazionati fra loro: il corpo della struttura per l’accoglienza è un volume longitudinale a pianta rettangolare con accesso al piano terra, al centro della corte, e distribuzione delle camere su due piani (per un totale di 48 posti letto); il refettorio (con cucina attrezzata, 5 grandi tavoli e 70 posti a sedere) è un parallelepipedo in senso trasversale al lotto, parzialmente coperto dal primo piano della struttura di accoglienza; la sala polifunzionale (di capienza massima 99 persone) è un parallelepipedo isolato in senso trasversale al lotto, collocato tra il patio interno e il parco.
Il collegamento fra le forme descritte e le funzioni introdotte si materializza con un piano orizzontale ad altezza costante di 3.30 m. da terra che definisce il perimetro del nuovo edificio, protegge i percorsi esterni e si ricollega a sua volta con le preesistenze. L’esistente cornice in calcestruzzo della chiesa prosegue lungo il perimetro del nuovo edificio, divenendo una sorta di “fil rouge” dell’intervento e una connessione fisica e formale con l’esistente. Questo elemento si srotola come un nastro e indirizza i flussi pedonali, definendo un percorso di collegamento tra i diversi spazi, interni ed esterni.
In corrispondenza della parte terminale della sala polifunzionale l’orizzontalità della pensilina si modella plasticamente per diventare un setto verticale. Un nuovo muro diviene il limite fisico terminale dell’edificio, solido e rigoroso, che grazie a un varco e all’introduzione di una croce in acciaio individua un nuovo accesso all’area dalla via laterale.
In corrispondenza della parte terminale della pensilina, alle spalle del muro appena descritto, si è introdotto un taglio nella struttura del tetto, visibile dall’interno del salone attraverso grandi vetrate, che oltre a illuminare naturalmente lo spazio nelle ore diurne crea a terra una lama di luce in movimento. La luce naturale assume grande importanza nell’intero edificio e in modo particolare nella sala polifunzionale, dove genera una continuità fra interno ed esterno e dove entra in scena come elemento simbolico e metaforico.
Sono previsti due ingressi all’area: uno sul lato della chiesa con la pensilina che si collega alla casa canonica; uno dalla via laterale D. Alighieri, con il varco nel muro pieno, segnalato dalla croce in acciaio. Questi elementi contraddistinguono e caratterizzano la nuova immagine della struttura.
Gli spazi aperti di stretta pertinenza del nuovo edificio sono chiaramente distinti ma opportunamente relazionati. Il nuovo edificio definisce due spazi, il patio e il parco. Fra questi le visuali orizzontali sono aperte, attraversano il volume costruito generando una continuità visiva e funzionale.
Il patio è pavimentato, come una sorta di piazza privata; è lo spazio aggregativo principale, momento importante di relazione tra le persone; è uno spazio intimo, ma allo stesso tempo aperto verso la strada e verso il paese.
Una parte è più libera, per il passaggio e le attività all’aria aperta, e una parte è più strutturata per la sosta, con sedute e aiuole. Il disegno dell’arredo è in sintonia con il nuovo edificio e conferisce un senso di identità ai luoghi.
Il parco è più ampio ed è concepito in maggiore accordo con la natura. Si presta ad ospitare attività pastorali di raccoglimento, di silenzio, di preghiera. È inoltre uno spazio adatto allo svolgimento di attività sportive e di tipo ludico. Si configura come un prato bordato su tre lati dalla vegetazione e sul quarto lato dal nuovo edificio.
{{item.text_origin}}