Il padiglione giapponese costruito nel 1956 su progetto del Prof. Arch. Takamasa YOSHIZAKA nell'area dei giardini di Castello alla Biennale di Venezia, è stato precursore dell'architettura modernista giapponese del dopoguerra con un ruolo importante nella divulgazione di architettura e arte giapponese nel mondo. Nel 2014, dopo 58 anni, la Fondazione Ishibashi che ne aveva finanziato la costruzione ha sovvenzionato anche la sua ristrutturazione incaricando l'architetto Toyo Ito di realizzarne il progetto in collaborazione con ZITOMORI.
L'intervento di restauro ha recuperato l'originario impianto degli anni ‘50 attraverso:
- l'eliminazione degli elementi di disturbo alle viste prospettiche principali con lo spostamento e realizzazione di una nuova rampa d'accesso disabili sul lato del lotto più nascosto,
- il ripristino delle condizioni di luce originarie all'interno della sala espositiva riproponendo l’effetto originario di trasparenze, oltre a un sistema motorizzato (total blind) tra la nuova e la vecchia copertura, con la realizzazione di una leggera struttura di policarbonato trasparente a falda, lievemente inclinata ed arretrata rispetto alla linea del profilo del tetto e quindi non visibile,
- la ricollocazione degli elementi lapidei del parapetto in pietra all'ingresso ed i colori originari dei rivestimenti ,
- il recupero giardino in stile giapponese coperto dalla temporanea rampa disabili del 2002,
- l'adeguamento e arredo dei locali di servizio: magazzino, cucina, bagno, oltre all'adeguamento dell'impianto elettrico, wifi, dell'illuminazione a led, dell' impianto di condizionamento con le unità esterne poste nella parte centrale del tetto, delimitate esternamente da una struttura di mascheramento
- l'allestimento di pannellature perimetrali interne per l'adattamento sala alle rinnovate esposizioni annuali,
- la revisione del paramento esterno , dell'intonaco e ritinteggiatura
Gli elementi progettuali utilizzati, infatti, oltre a rispettarne l'originario aspetto architettonico per forma, tipologia e materiali utilizzati, migliorano l'impatto dell'immobile nell'ambito del particolare contesto dei Giardini della Biennale in cui è collocato, in coerenza con gli obiettivi di conservazione, valorizzazione e riqualificazione sia paesaggistica che architettonica.
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