Campo di Giove è un paese in provincia dell'Aquila, a mille metri di altitudine sotto le falde della Maiella, la montagna-simbolo degli Abruzzi, un gigantesco acrocore ricco d'acque e di grotte che hanno dato argomento ai miti del folklore locale, cui attinse anche D'Annunzio.
Oggi le attività turistiche, lo sci, la villeggiatura estiva hanno modificato e, molto spesso, stravolto queste zone; l'economia delle seconde case, degli agriturismi, dei B&B ha preso il posto delle masserie, dei pagliai, degli stazzi per le pecore, togliendo ai luoghi quel sentimento di solitudine, di lento immutabile scorrere del tempo, che una volta ne era l'impronta più distintamente avvertita da chi ne venisse a contatto.
All'epoca del progetto la mutazione socio-economica era appena all'inizio e ancora l'abitato conservava la sua ancestrale identità. La pietra qui imperava, e la casa vuole essere un inno a questo materiale grezzo, rude ma solido, che conferisce ai fabbricati un senso di stabiilità, di eternità, di appartenenza al luogo, distante mille miglia dall'aleatorietà che contraddistingue la maggior parte delle costruzioni moderne avulse da ogni riferimento alle condizioni naturali del posto.
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