Il progetto è risultato vincitore di un concorso di progettazione bandito nel 2001 ed è il primo di un insieme di interventi ricadenti nel piano di riqualificazione urbana per la dismissione portuale dell’ultima parte del Canale Candiano e la riconversione a fini urbani della Darsena di città a Ravenna. La costruzione della sede dell’Autorità Portuale è stata il punto di partenza necessario e fondamentale per il collegamento tra città storica e porto e si presentava come un’occasione interessante per tentare di fare un’architettura di qualità. Inoltre il ruolo istituzionale dell’Autorità Portuale ci ha offerto l’opportunità di tentare una ricerca d’immagine e rappresentatività, non solo legata alla funzionalità e al soddisfacimento di spazi e servizi, ma anche capace di assumere un ruolo di riferimento per l’intera Darsena di città e per il suo futuro sviluppo. L’edificio si dispone parallelamente al Canale Candiano come un volume solido e di grande forza architettonica ma, nello stesso tempo, semplice e di facile lettura. La scelta fondamentale del progetto è stata quella di far vivere l’edificio in rapporto continuo e diretto con il Canale sin dal piano terra: è avvolto da un basamento in pietra che innalza il piano terra fino a quota +1.50 creando una piazza aperta verso il Canale. La piazza è raggiunta da tre lati da un sistema di portici/rampa e gradonate che si articolano, si snodano e disegnano la complessità dei percorsi e delle fughe moltiplicando le viste e gli scorci, garantendo la continuità pubblica tra i due fronti stradali. Il sistema lineare della banchina e del canale, dopo aver generato il basamento e la galleria/piazza, si avvolge attorno ad un corpo cavo centrale, si solleva verso l’alto per due piani, creando una corte totalmente trasparente, poi si espande aprendosi nel sistema delle terrazze e della copertura. Al di sopra del basamento in pietra, una pelle in mattoni cinge l’intero volume dell’edificio, avvolgendo le complessità interne e coniugando le necessità tecniche con un materiale, le cui caratteristiche espressive coincidono con la memoria stessa della città. La struttura lineare della banchina e del canale esercita, inoltre, un’interessante tensione sulle facciate dell’edificio che risulta fortemente caratterizzato da tagli orizzontali che segnano le aperture a nastro lungo quasi tutto il perimetro. Dove la tensione è più forte, ovvero lungo le vie di scorrimento, i tagli, entrano ed escono dalla sezione dell’edificio, enfatizzandone l’orizzontalità e creando interessanti soluzioni volumetriche ed effetti d’ombra. Il sistema delle aperture è parte fondamentale del progetto, sia dal punto di vista dell’immagine architettonica, sia da quello funzionale e del benessere ambientale. La scansione verticale dell’edificio è, quindi, riassumibile in tre zone: un basamento rialzato dall’aspetto solido e materico e che costruisce l’ambiente urbano e i percorsi, un doppio livello vetrato leggero e trasparente e un sistema di copertura schermante che dialoga con l’ambiente circostante.
{{item.text_origin}}