Il terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna nel maggio 2012 ha una sua simbolica ricostruzione nella rinnovata sede della Business Unit Cardiac Surgery del Gruppo Sorin, leader mondiale nella produzione di dispositivi medicali per il trattamento di patologie cardiopolmonari. Nonostante i gravi danni causati dal sisma, si è preferito non demolire l’edificio e affrontare la complessità di un progetto di consolidamento e restyling che ha previsto numerose innovazioni, come l’introduzione di isolatori sismici.
Un intervento ambizioso portato a termini in tempi record: nell’arco di un anno si è passati infatti dal primo concept alla fine dei lavori e alla consegna operativa per riprendere la produzione. Dall’idea strutturale è nato il progetto architettonico: un taglio posto alla base e realizzato mediante una finestra in lunghezza che corre lungo il perimetro dell’edificio enfatizza il senso di sospensione con nastri opachi che avvolgono un volume trasparente, senza però far perdere fisicità alla nuova costruzione. L’architettura si esprime attraverso il ritmo di pieni e di vuoti, che valorizzano i contrasto materici con l’alternarsi di fasce vetrate e pannelli in laminato che corrono lungo tutto il perimetro, compresi il corpo scala e le irregolarità preesistenti fino alla copertura. L’incidenza della luce sulle superfici rende dinamici i prospetti pur mantenendo un linguaggio razionale che riflette l’immagine e l’identità dell’Azienda. L’industrializzazione dei processi e la connotazione materica del rivestimento esterno sono ribadite con coerenza nel design degli interni che alterna grandi open-space a uffici modulari con ambienti che presentano ininterrotte superfici monocrome in marmo, legno e vetro spezzate da un arredo e pavimentazioni a colori brillanti.
Tecnologie appropriate, innovazioni e sistemi prefabbricati hanno consentito in tempi rapidi di far riprendere le attività produttive e di recuperare un edifico diventato il simbolo più evidente della ricostruzione.
FOCUS tecnologico_ Arch. Paola Gabrielli, Progettista opere architettoniche
Politecnica ha ricevuto l’incarico dopo una selezione tra varie società di progettazione a dicembre 2012. Il progetto esecutivo è stato consegnato ad aprile 2013, il cantiere aperto il 3 giugno dello stesso anno e, al rientro delle ferie natalizie, l’edificio era già in uso. Tempi velocissimi per un progetto innovativo che ha previsto il disaccoppiamento dinamico della struttura in elevazione dal piano seminterrato conseguito tramite l’introduzione di dispositivi a scorrimento di acciaio a doppio pendolo inverso (isolatori). Un’interessante conseguenza è la soluzione adottata per la scala di sicurezza esterna, che coerentemente, è ancorata all’edificio esistente, realizzando l’unitarietà dinamica. La struttura è costituita da quattro pilastri in linea che confluiscono direttamente su un nastro di fondazione in diretto appoggio sui dispositivi di scorrimento. Tali pilastri forniscono gli appoggi per le travi a sbalzo poste in sommità cui sono appese il secondo ordine di rampe che scandisce il profilo del fabbricato nella porzione volta in direzione Nord.
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