CARATTERE DEL LUOGO E GERARCHIA DELLE PARTI La proposta mira a cogliere il carattere del luogo prestando particolare attenzione alla natura di un sito che si contraddistingue per la presenza di pregevoli edifici signorili e dei loro giardini storici, ma anche di un’edilizia fortemente distinta da essi per dimensioni ed immagine. Il ruolo giocato da tale edilizia, così come dagli spazi aperti dei giardini e dai muri che li cingono, consente di esaltare la presenza degli edifici nobiliari, in un gioco di gerarchie che si stempera nel paesaggio delle montagne circostanti. Il progetto cerca di dare risposta alle richieste del bando tenendo fede a questo sistema di relazioni spaziali attraverso un volume, all’interno del quale sono ospitate le aule, il cui maggiore sviluppo in altezza si attesta lungo il lato est dell’area, incorniciando e valorizzando la presenza di Casa Ragen. Ad esso si accosta un corpo di altezza inferiore, collegato a casa Ragen per mezzo di un passaggio aereo, che accoglie al suo interno l’auditorium con i servizi e le sale per le prove e che presenta al livello del piano di copertura uno spazio aperto disponibile per piccoli spettacoli all’aperto o semplicemente come luogo per stare. Il percorso di collegamento fra l’edificio esistente e l’ampliamento descrive una spirale che trova il suo centro nella sala a gradoni dell’auditorium. Le operazioni di carico e scarico avvengono utilizzando la rampa di accesso all’ampliamento, resa carrabile esclusivamente quando necessario. Per quanto riguarda casa Ragen il progetto prevede la nuova copertura della corte e la sostituzione del vano scale realizzato negli anni ’80, per il quale si prefigura un adeguamento alla normativa vigente per la prevenzione degli incendi e per l’accessibilità, riportando la relativa porzione di prospetto alla situazione originaria con una regolare sequenza di bucature.
Lo sviluppo planimetrico dell’ampliamento trova le sue ragioni da un lato nella volontà di individuare una seconda corte aperta, accanto a quella di casa Ragen, ad essa complementare per aspetto ed usi, dall’altro nel richiamo all’edilizia rurale e, in particolare, alla “distinzione funzionale” tra abitazione e rustico che nella vallata pusterese assume spesso il dispositivo del “Paarhof”. Il riferimento a questo tipo di distinzione consente non solo di insistere sui ruoli degli edifici riconoscendo apertamente l’”autorità” di casa Ragen ma anche di lavorare sulla scelta dei materiali e sul loro possibile trattamento. Il legno nero ed il muro bianco sono di solito, almeno laddove la reperibilità dei materiali non è problematica, indicativi di due funzioni: legno per il rustico, muro per l’abitazione, in una rispondenza tra funzione e colore che assume la massima limpidezza nel momento in cui le funzioni si scindono all’interno di due corpi autonomi. “Feuerhaus” e “Futterhaus” costruiscono così un orizzonte di suggestioni in grado di orientare le scelte progettuali. Se nel Mair am Hof di Teodone alla residenza signorile si affianca, secondo la logica appena descritta, il corpo ligneo del fienile, l’ampliamento di casa Ragen si configura, nei confronti dell’edificio esistente, come vero e proprio “spazio servente” in grado di rispondere alle nuove esigenze della scuola di musica.
STRATEGIA PROGETTUALE Le richieste espresse dal bando di concorso comprendono un programma funzionale estremamente complesso e rigoroso a cui il progetto ha dato risposta trasformando il diagramma delle funzioni in vero e proprio tema compositivo. Come in uno spartito musicale gli elementi funzionali, una volta determinati per geometria e dimensione, vengono associati secondo un sistema di regole che, appoggiandosi su di una griglia modulare, descrive le loro possibili associazioni, distanze, posizioni, iterazioni, orientamenti. Il diagramma descrive le regole, provvisorie ed aperte a modificazioni, di un gioco che, pur consentendo di dare risposta ad una serie di richieste funzionali, ammette innumerevoli soluzioni al problema attraverso la differente combinazione degli elementi. La soluzione individuata è perciò solo una fra le molte ancora ipotizzabili.
INVOLUCRO Fra piante e facciate non esiste un legame rigido, ripetitivo, ma una condizione di apertura nei confronti delle loro possibili combinazioni. Esattamente come accade in un grande numero di dimore rurali alpine, ad uno schema distributivo possono corrispondere differenti soluzioni di prospetto, ad una identica distribuzione interna diverse variazioni sul tema della “facciata”. I paramenti in legno dell’abitazione e del fienile presentano tradizionalmente forature rispondenti all’esigenza funzionale di garantire la massima areazione ai locali in cui vengono conservati il fieno e le provviste. La gamma delle possibili varianti è significativamente ampliata grazie all’impiego del legno per i prospetti. A queste soluzioni si ispirano quelle adottate per il progetto di ampliamento di casa Ragen che riprendono le tessiture disegnate da tavole disposte in verticale e connesse senza fuga, a definire un sistema continuo, oppure di graticci e tavolati accostati a “fuga aperta”, permettendo l’ingresso del sole, o ancora utilizzando aperture “a traforo”. Il sistema di vuoti che scavano il volume ligneo risponde alla necessità di portare luce indiretta all’interno degli spazi destinati alla didattica. L’involucro ligneo presenta così diversi gradi di permeabilità, esibisce tessiture e variazioni di densità, allude a sistemi figurativi differenti, disegnando zone di luce o di ombra profonda, costruendo filtri verso gli spazi esterni dei loggiati, rivelando e celando, secondo le modulazioni di luce ricercate, lo spazio ed i suoi abitanti.
GIARDINO L’intervento riprende l’originario sedime del giardino, riscontrabile nella cartografia storica, senza proporre un recupero filologico dello stesso ma una sua reinterpretazione in chiave contemporanea.
L'impianto del giardino è semplice: si utilizzano elementi e materiali che riconoscono agli edifici un ruolo di primo piano. Si lavora principalmente sul trattamento dei suoli evitando l'inserimento di elementi tridimensionali che, nel piccolo spazio del giardino, entrerebbero in competizione con l'architettura. Gli elementi introdotti sono funzionali a rendere chiaro l'uso da parte degli utenti mettendo in evidenza gli accessi agli edifici, definendo gli spazi dei percorsi, evidenziando i limiti dell'area, creando una gerarchia spaziale che trovi il fuoco verso il centro del giardino. Il muro di recinzione ripristina il limite originale del giardino stabilendo una continuità formale e qualitativa con il muro esistente. Il limite con la strada è definito con l'impianto di un filare di carpini piramidali. Le aree permeabili sono interamente trattate a prato. Per le pavimentazioni, gli elementi lapidei inseriti nel prato, le sedute, si prevede l’impiego di un unico materiale con l’obiettivo di costruire uno sfondo sul quale gli edifici possano emergere. La scelta del porfido, pietra locale, rappresenta un riferimento alla tradizione del luogo. L'orditura di posa delle pavimentazioni, a listoni di 20 - 30 cm e di lunghezza variabile, è definita nei tre settori (percorso di accesso - area di ingresso ai nuovi corpi - area laterale all'edificio storico) dall'orientamento dei tre edifici. Le sedute sono pensate come monoliti. Il marciapiede lungo casa Ragen è in blocchi quadrati di 70 x 70 cm.
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