Il lavoro è il secondo lotto realizzato dopo quello riguardante la Torre dell'Orologio, del progetto di riqualificazione generale del centro storico del Comune di Montemilone (PZ).

La Piazza degli Emigranti è situata nel centro storico di Montemilone, nucleo originario di epoca medievale. Prima dell’intervento lo spazio antistante la Chiesa di S. Stefano era un vuoto urbano, risultato dall’abbattimento di un isolato fatiscente avvenuto a partire dal 1960; veniva usato anche come parcheggio, delimitato dalla strada da muretti/panche in cemento armato a vista. Sulla piazza si affacciano: la facciata principale della Chiesa di S. Stefano; la Casa Canonica; una delle facciate laterali di un palazzo signorile ottocentesco, su cui nel 1985 è stato realizzato un murale; diverse abitazioni private di ormai quasi indistinguibile origine medievale L’intervento, datato 2016, ha puntato alla ridefinizione del sito, cercando di riutilizzare dove possibile i muretti/panche preesistenti, con l’intento di connettere fisicamente e spazialmente la facciata della Chiesa di S. Stefano e il murale, con la piazza antistante. Questo ha portato alla fusione visiva fra la piazza e la strada che la circonda, enfatizzando la vista della chiesa che appare quando si entra dalla “porta” principale di accesso alla piazza. La strada e la piazza conservano distinte le funzioni carrabili e pedonali; il diverso uso degli spazi è rimarcato dai materiali utilizzati, dalle finiture, dalla posa in opera e dal nuovo sistema di illuminazione. Per impedire la sosta selvaggia, dopo diversi dibattiti con la popolazione, è stata trovata la soluzione delle aiuole/colline come spazio ludico che non compromettesse però l’utilizzo della piazza per gli spettacoli estivi. Il progetto di riqualificazione della piazza punta sulla riconversione di spazi negletti a favore della comunità e dell'economia turistica, senza tradire il genius loci.

Piazza degli Emigranti è inoltre pubblicata nel catalogo del Padiglione Italia della 16. Biennale di Architettura di Venezia e nell'Annex, a cura della rivista DOMUS, del mese di giugno, ora in edicola.