Ad un occhio poco sensibile il contesto di questo progetto sembra privo di identità.
Ma è una lettura superficiale e poco attenta. Costruire su un campo agricolo vuol dire confrontarsi con le radici di un territorio e del popolo che lo abita; la Terra è cultura, la Terra è memoria.
Il paesaggio agricolo Padovano è disegnato da una rete minuta di percorsi e piccoli scoli, con appezzamenti di terreno la cui superficie ancora si rifà alle unità di misura tradizionali; la pertica o canna, la tavola, il campo. Da qui nasce il nostro progetto che riproduce la tessitura del paesaggio Veneto come se fosse arato da un grande vomere che solleva le zolle di terreno. Il nostro edificio è un grande "lòto" di "2 quarte di campo", circa 1.900 mq, che, come se fosse eroso dalle intemperie, è stato scavato fino a ricondurlo ai 1500 mq di superficie lorda previsti in bando. L'edificio nasce quindi dalla Terra ed è del suo stesso colore, tendenzialmente ferruginoso. Leggibile nella sua volumetria complessiva ma profondamente solcato dalla luce, all'apparenza semplice ma ad una più attenta analisi complesso e sfaccettato.
La stessa logica viene utilizzata per disegnare il parco. L'aratro solca il terreno e disegna i percorsi, il vomere solleva o deprime il terreno spostando le grandi zolle. Alcune di queste divengono "stanze all'aperto", altre macchie dense di vegetazione o dolci declivi, altre ancora specchi d’acqua con duplice funzione, decorativa e pratica essendo utilizzabili come vasche di prima pioggia.
Gruppo di lavoro:
bcstudio _ Architetti Ilaria Bizzo e Stefano Cornacchini
Team Leader: Arch. Riccardo Bertazzoni Collaboratori: Dott. Giacono Iacussi Ing. Marco Peroni
Year 2018
Status Competition works
Type Parks, Public Gardens / Theatres
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