ENRICO
Enrico è il cliente ideale che tutti gli architetti vorrebbero incontrare almeno una volta nella propria vita: sufficientemente pazzo per realizzare personalmente (e ad ogni costo) le idee di cui si innamora, ma anche abbastanza razionale da cercare ossessivamente il senso dell’intero progetto.
IL RUSTICO
Un piccolo rustico in mezzo ad un prato diventa per Enrico un sogno da abitare. Da fuori il rustico è bello così com’è, da conservare, ma l’interno deve essere trasformato in una casa funzionale confortevole e accogliente. A piano terra c’è una stalla con le mangiatoie in legno ai lati, a piano primo un fienile con il pavimento ancora ricoperto di paglia.
Le spazialità interne originali sono mantenute il più possibile: un’ampia zona giorno con la volta in pietra a piano terra e una confortevole zona notte con il tetto a falde a piano primo. Solo una nuova scala interna e un nuovo bagno modificano lo spazio così come l’avevamo trovato. Si aggiunge poi la nuova cantina, completamente interrata e realizzata a monte del rustico riutilizzando i massi emersi durante gli scavi.
IL LEGNO
L’idea architettonica è molto semplice: inserire nel rustico esistente un nuovo contenitore, riconoscibile, completamente rivestito di legno di castagno. Il nuovo volume si adatta ai contorni dell’involucro esistente in pietra e magari un giorno potrà essere completamente smontato per riconvertire l’edificio a quello che era.
Il legno di castagno riveste tutto ciò che è nuovo e diventa assoluto protagonista della baita. Scelto, modellato, incastrato, inchiodato, oliato, trasformato in rivestimento, in arredo, semplicemente “usato” per tre lunghi anni da Enrico, che per realizzare il suo sogno, si improvvisa straordinario falegname.
Il legno di castagno a piano primo riveste le pareti e il soffitto a falde, diventa porta, maniglia, nicchia, anta a scomparsa, si trasforma in botola contenitiva e in vano per ospitare i tatami. A piano terra riveste la lunga panca e il lungo bancone cucina che idealmente prendono il posto delle vecchie mangiatoie. Diventa tavolo, schienale della panca e alzata della cucina ma anche parete isolata contro la fredda muratura in pietra.
LE FINESTRE
Le nuove finestre, anch’esse rigorosamente in legno di castagno non modificano la muratura esistente ma volutamente sovradimensionate e sfalsate rispetto alle aperture originali si integrano nelle nuove pareti in legno. Da fuori le nuove ampie finestre mantengono inalterata l’immagine della baita ma dall’interno, concepite come quadri, incorniciano, prima scorci della muratura in pietra della vecchia baita, poi il paesaggio straordinario della Valle dell’Orco.
Città: Valle dell’Orco (To)
Data Inizio: 2015
Data Fine : 2019
Tipologia: ristrutturazione
CREDITI:
Architetture: Studioata
Falegnameria: Silvan Neggia con Enrico Gri
Fotografie: Dario Muzzarini
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