Edificio sportivo polifunzionale
Prospetto principale dell'edificio sportivo polifunzionale
Ingresso alla via commerciale
Ingresso principale
Vista dall'ampio spazio destinato ai campi di gioco
Vista dalla galleria di ingresso
Vista del bar dal grosso patio
Bar interno
Ingresso secondario con parcheggio atleti
Vista dei campi da gioco dall'interno della palestra
Vista sulla penetrazione verde
Vista dal patio interno
Vista dalle tribune spettatori
Il centro sportivo polifunzionale e la sistemazione verde
Vista sulla pista di atletica da un taglio prospettico collocato lungo il percorso verde
Vista del lotto dagli edifici limitrofi
Vista dall'alto dell'intero intervento
LE PERIFERIE COME OCCASIONE DI RIPRISTINO DELLE IDENTITÀ URBANE
Nell’architettura italiana il tema delle periferie urbane costituisce oggi uno dei principali argomenti di discussione. Il loro sviluppo, spesso avvenuto secondo criteri di difficile interpretazione, ha generato aree prive di caratteri identificativi coerentemente ancorati nel contesto. A porre l’accento sulla problematicità delle periferie italiane è stato anche lo stesso Renzo Piano, che destina ogni anno il suo compenso da senatore a un team di giovani col fine di sviluppare progetti sulle periferie. L’ha fatto a Torino, a Roma, a Catania al Giambellino di Milano.
Proprio i dibattiti contemporanei in merito alla questione “periferia” e alla valorizzazione di parti di città prive di qualità mi hanno spinta ad occuparmi, nell’ambito del mio progetto di tesi, della riqualificazione di una periferia a carattere infrastrutturale del comune di Lanciano.
IL CONTESTO
L’analisi contestuale ha evidenziato diversi dati:
· una criticità infrastrutturale determinata da una collocazione disomogenea sul territorio delle attrezzature scolastiche e sportive che risultano essere addensate nel lotto di progetto e nella limitrofa area lungo Viale Cappuccini.
· l’assenza di margini della città che genera lungo tutta la parte orientale e meridionale una non ben identificata periferia, la quale progressivamente scompare confondendosi con le aree agricole.
· La collocazione delle aree verdi, tutte poste aldilà dei limiti morfologici, murari ed infrastrutturali con l’unica eccezione costituita dall’area dell’ex-ippodromo.
· L’assenza di parti vuote: il tessuto è consumato da una periferia dispersa ed i compluvi sono intasati dalla presenza di parcheggi e stazioni autobus
· La trama urbana risulta incoerente e non organizzata in maniera gerarchica: sono diverse le situazioni che proprio per via della loro mancanza di organicità sono fonti inesorabili di traffico urbano.
· una criticità strutturale dovuta al tutt’ora presente ex-tracciato ferroviario.
· Infine, è emerso il bisogno di conservare le funzioni sportive già esistenti (quali il palazzetto dello sport e la pista di atletica) e di introdurre strutture quali un centro di tiro con l’arco indoor.
IL PROGETTO
La proposta progettuale occupa un’area di 270000 mq circa del comune di Lanciano. Allo stato attuale l’area risulta essere in larga parte destinata a coltivazioni agricole, a qualche blocco residenziale sparso e ad ospitare diverse attrezzature scolastiche e sportive: tra di esse una scuola elementare, un istituto superiore, il palazzetto dello sport e la pista di atletica leggera. L’intervento si pone in un lotto destinato ad accogliere i margini meridionali della città, nonché a separarla dall’immediata vicinanza della zona industriale. Inoltre risulta essere incuneato tra un’espansione urbana di inizio ‘900, sviluppatasi in modo coerente con la città storica ed un altro tessuto di natura del tutto incoerente i cui tratti identificativi non sono rintracciabili.
Dalle precedenti considerazioni si delinea dunque il progetto che si inserirà all’interno di uno scenario di sviluppo maggiormente ampio i cui punti focali saranno:
· l’eliminazione della cesura determinata dall’ex tracciato ferroviario
· lo smistamento all’interno del lotto delle funzioni di parcheggio e stazione autobus a cui oggi la piazza della Pietrosa è adibita
· la creazione di una fascia verde che dal punto di vista urbano divenga la spina dorsale del progetto: contrapponendo il suo vuoto al pieno dell’edificazione selvaggia e separando gli ambiti dell’espansione coerente da quella impropria; ponendosi come elemento di bilanciamento e connessione tra il centro storico ed il lotto di progetto che, pur avendo caratteristiche insediative, storiche e tipologiche differenti, risultano dimensionalmente comparabili
· il rimboschimento della fascia ovest soggetta ad elevato rischio idrogeologico
· la creazione di un filtro rispetto alla zona industriale che sorge proprio al confine col lotto d’esame
· una disposizione coerente e strutturante degli elementi sul territorio urbano anche mediante la creazione di una centralità nella parte meridionale di Lanciano
Più in dettaglio gli interventi previsti dal progetto saranno la ricollocazione coerente della scuola elementare “Carabba” e dell’istituto commerciale “De Giorgio”, nonché della pista di atletica e del palazzetto dello sport; la dotazione di un parcheggio multipiano e di una stazione autobus, di un piccolo centro di riabilitazione sportiva, di una foresteria per atleti ed una via commerciale. In affinità con le strutture scolastiche attorno presenti si è pensato anche di introdurre un bar-mensa ed uno studentato.
Dal punto di vista architettonico si è scelto di curare in dettaglio il progetto del palazzetto dello sport, destinato ad annettere una via commerciale ed una zona direzionale.
IL LINGUAGGIO E LO SPAZIO ARCHITETTONICO
Gli elementi che emergono da una prima lettura saranno di certo quello dei grossi setti portanti che detteranno il ritmo del componimento sia all’interno che all’esterno dell’edificio ed ovviamente quello del “muro”. Quest’ultimo determinerà un segno fondamentale per l’identità urbana, avvisando dell’inizio della città, separandola dall’area industriale e proteggendo da essa la spina dorsale verde.
Il modulo principale utilizzato è stato dettato dal vicino istituto tecnico industriale “Da Vinci” che ha offerto lo spunto dimensionale per applicare il principio di “distribuzione omogenea e democratica di valori al territorio”. La grossa bucatura nel muro genera l’ingresso sia alla via commerciale che al palazzetto dello sport. I negozi sono a stretto contatto con la pista di atletica sulla quale si affacciano instaurando un dialogo scandito dai setti e dall’arredo urbano ivi collocato. Entrando nel palazzetto subito ci si immerge in una galleria che nel suo percorso racconta l’architettura dell’edificio: il grande spazio centrale con i tre campi di gioco prima ed il grosso cilindro forato dopo, destinato ad ospitare in basso la parte ricettiva, nel livello superiore un’area relax preambolo di una grande sala lettura e, infine, l’area direzionale. La lunga scala posta nella galleria indirizza il pubblico verso gli spalti, pensati non come tribune classiche ma come “salotti” con vista sui campi. Agli atleti ed al personale è dedicato l’ingresso posteriore dove si trovano anche le aree di scarico merci e di sosta ambulanza. Una volta attraversato l’ingresso posteriore si apre il profondo scenario del lungo patio interno, fortemente scandito dai setti portanti; da questo spazio si smistano i percorsi che conducono al pronto soccorso, agli spogliatoi dei campi d’allenamento o alla palestra posta al livello superiore, anch’essa visivamente connessa col grande spazio centrale dei campi di gioco.
Year 2015
Main structure Mixed structure
Status Research/Thesis
Type Parks, Public Gardens / Business Centers / Showrooms/Shops / Sports Centres / Sport halls / Fitness Centres / Metropolitan area planning
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