L’intervento consiste nella ristrutturazione di un ambiente addossato al torrino delle scale di un villino novecentesco a Roma e nell’ampliamento di questo con una volumetria di dimensioni contenute, tale da non saturare tutto lo spazio della terrazza.
L’attico della costruzione acquisisce, nella nuova configurazione, una sua indipendenza ed autonomia, divenendo spazio destinato ad accogliere gli ospiti.
L’intervento è stato concepito con l’intento di progettare uno spazio interno che si potesse fondere naturalmente con il paesaggio circostante:
Lo spazio è organizzato in tre ambienti: ingresso, soggiorno/pranzo/cucina e camera da letto, separati da due sistemi di pannelli scorrevoli rivestiti in rovere naturale disposti perpendicolarmente l’uno rispetto all’altro che ne consentono diversi gradi di interazione fra loro e con l’esterno a seconda delle esigenze e del momento della giornata.
Dal punto di vista planimetrico, il nuovo volume che ospita la zona giorno, è slittato rispetto a quello preesistente della camera da letto al fine di ottenere una configurazione che favorisce la compenetrazione di interno ed esterno.
Il risultato di questa operazione consente di aumentare le possibilità di affaccio e di fruizione della terrazza che viene in tal modo suddivisa in una porzione più piccola a cui si accede dalla camera da letto, ed una più grande che si relaziona con il soggiorno tramite una grande vetrata scorrevole.
Il piccolo ingresso, posto a cavallo fra il preesistente torrino delle scale e l’ampliamento, dal pavimento finito in cemento decorativo ed interamente coperto da un lucernario, si caratterizza come uno spazio a metà fra interno ed esterno.
L’ampliamento è realizzato con una struttura portante lignea al fine di limitare al massimo il carico sul solaio esistente e consentire una rapida esecuzione. La tecnologia costruttiva adottata è quella del platform frame unitamente alla struttura classica a telaio di travi e pilastri.
Dal punto di vista energetico l’edificio è in grado di assicurare il confort termico nonostante gli esigui spessori dei pacchetti murari (circa 20 cm), necessari a limitare al massimo lo spreco di superficie utile.
Per isolare la struttura lignea, si è quindi scelto di usare un isolante naturale: la lana di roccia, materiale ignifugo che possiede valori di trasmittanza vicini a quelli degli isolanti sintetici, tali da contenere le dispersioni di calore nel periodo invernale, ma che, rispetto a questi ultimi, possiede una maggiore inerzia termica, indispensabile per limitare il surriscaldamento estivo.
Progetto strutture: Michele Morganti
Progettazione energetica: Atelier Spazi Solari
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