Il fabbricato in argomento, di metà Ottocento, con strutture in muratura di tufo ed orizzontamenti con solai a volta, ha presentato una pianta trapezoidale, con cortile quadrato centrale, alla via San Giovanni n.36 del centro storico di Caserta e suddiviso in quattro ali delle quali, quelle Ovest-Nord ed Est, con piano terra (con negozi e depositi), primo e secondo piano (per civili abitazioni) e terzo piano/copertura (a civili abitazioni), mentre l’ala Sud è risultata costituita soltanto da PT (depositi) e primo piano (civili abitazioni) .
Sotto il cortile centrale è posizionata una parte della cantina Nittoli, con sviluppo nella direttrice Est-Ovest, la quale, nella totalità, è costituita da cinque ampi locali contigui dei quali, tre sottoposti al retrostante giardino prop. Marino (corpo Est), uno sottoposto all’ala Est del fabbricato condominiale in via San Giovanni n.36 e l’ultimo (suddiviso, a sua volta, in un ampio locale e due più piccoli) sottoposto, appunto, al cortile centrale condominiale dello stesso fabbricato .
Due locali della cantina Nittoli (quello sottoposto all’ala Est del fabbricato e l’ultimo sopposto al cortile condominiale) sono interessati da alcune infiltrazioni provenienti sempre dall’alto, con rimozione localizzata di materiale tufaceo delle volte di copertura, per dilavamento.
L’intervento di rifacimento della rete fognaria sarà organizzato suddividendo il cortile in due parti (Nord e Sud), rispetto alla direttrice Est-Ovest dell’androne;
Si procederà con lo sbancamento dell’area cortilizia per una profondità di circa cm.50, in modo da rendere pianeggiante l’intera area interessata dall’istallazione di tubazioni e pozzetti della fognatura; Successivamente si realizzerà un massetto armato (spessore cm.3-5) su cui istallare una impermeabilizzazione con guaina bituminosa (al fine di impedire infiltrazioni nella sottostante cantina); Si procederà, in prosieguo, alla realizzazione della rete fognaria di progetto; Successivamente si procederà al reinterro dello sbancamento effettuato, fino alla quota finita di – 15 cm. rispetto al livello finale del cortile; Previa realizzazione di uno successivo strato di pietrischetto, in conclusione, si realizzerà un massetto armato in cemento come pavimentazione del cortile. Nella zona Nord/Ovest del cortile e nell’androne, si riposizionerà la pavimentazione in basolato originariamente rimossa.
Il risanamento della volta tufacea interessata da forature per vie di acque per dilavamento avverrà mediante iniezione di resine espandenti, in modo da procedere al riempimento dei vuoti venuti a crearsi in seguito alle infiltrazioni riscontrate, secondo le tecniche di iniezione diffusamente adottate, tipo Uretek o simili.
Il consolidamento del terreno di fondazione, da eseguirsi sino alla profondità di circa mt. 1,00 dal piano di lavoro allo scopo di incrementare la capacità portante di esercizio dello stesso ad un valore maggiore della tensione indotta dalla struttura soprastante mediante l’utilizzo di tecnologia tipo Uretek Deep Injections, consisterà nell’eseguire delle iniezioni controllate di resine tipo Uretek Geoplus aventi caratteristiche tecniche certificate da un laboratorio qualificato e riconosciuto. Per l’esecuzione delle iniezioni verranno eseguite delle perforazioni ad inclinazione variabile a partire dal piano di lavoro ed eventualmente attraverso le fondazioni. Tali perforazioni non dovranno avere diametro superiore a 30 mm.
Nel nostro caso si tratterà di consolidamento superficiale in quanto verranno eseguite delle iniezioni in prossimità dell’intradosso della volta tufacea di copertura della cantina tali da garantire continuità del terreno. Scopo di questa fase di lavorazione è il riempimento dei vuoti eventualmente presenti nel terreno e l’incremento di resistenza dello stesso a rottura per sforzi di taglio. Salvo problemi strutturali, se richiesto, la forza espandente della resina dovrà permettere di ottenere un parziale e sufficiente recupero dei cedimenti occorsi.
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