L’arena Q1 nasce dalla volontà di realizzare uno spazio polivalente che possa accogliere al suo interno diversi eventi per la città. Il progetto si sviluppa attraverso il principio di sostenibilità, nella ricerca secondo la quale l’architettura temporanea e l’utilizzo di tecnologie “semplici” e facilmente adattabili, sono un mezzo attraverso il quale promuovere progetti sostenibili di rigenerazione.
Il concept di progetto si sviluppa dall’aggregazione di moduli funzionali atti ad assolvere le principali esigenze per quanto concerne la creazione e la fruizione di eventi musicali / culturali. La necessità di agire in uno spazio limitato ha reso necessario interrogarsi sulla modalità di aggregazione dei moduli.
Alla stessa maniera ragionare sulle possibilità concesse dalla tecnologia a disposizione, il multidirezionale, e dalle insolite dimensioni degli elementi ci ha portato a concepire un disegno su più livelli. Conformazione che, in pianta, gioca su un’organizzazione secondo un andamento irregolare, in alzato, per rompere con la linearità degli elementi prefabbricati, utilizza la verticalità, creando torri a varie altezze.
Un palco per performance, amache per il relax, tavoli per momenti conviviali e supporti per esposizioni artistiche sono le principali funzioni che sono state inserite nell’aggregato, al fine di creare un dispositivo dal carattere integrale ed assoluto. La predisposizione della tecnologia utilizzata ad essere “vestita”, si è inoltre rivelata fondamentale nel concepire un’infrastruttura che, come una quinta teatrale cambia a seconda della scena, potesse mutare al variare delle situazioni.
Una quinta, quindi, che non si limita esclusivamente ad essere un progetto di allestimento coordinato e personalizzabile a seconda dell’evento, ma diviene scenario esperienziale in cui l’interazione è elemento chiave nel variare della scenografia.
Per quanto riguarda l’aspetto tecnologico è stato necessario confrontarsi con la temporaneità dell’opera e la necessità di un utilizzo dei materiali a breve termine. Le scelte in questo ambito sono state determinate da questa attenzione all’assemblaggio dei componenti, evitando l’utilizzo di viti e colle, seguendo il modello di economia circolare, secondo il quale i materiali una volta utilizzati rientrano nel loro normale processo produttivo.
All’interno dello spazio creato si sono susseguiti due eventi in due weekend diversi, Copula Mundi Fetival e Lattex Plus Festival. L’intero progetto di scenografia è nato invece da una collaborazione con la Street Levels Gallery. I dipinti infatti sono stati realizzati grazie al contributo dello street artist Ache77 che in partecipazione al fotografo “Pino Bertelli” rappresentano alcuni degli scatti raccolti nel libro “Contro la guerra, i ritratti dell’infanzia negata”.
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