Quando si cammina per il centro storico di Roma, si è catturati da una grande bellezza che lascia senza fiato. Il progetto di cui ci siamo occupati si trova proprio nel cuore della città eterna, tra il Chiostro del Bramante in Santa Maria della Pace e l’oratorio dei Filippini del Borromini. Camminare lungo questi vicoli, che rimandano ad una storia carica di significati, ci ha riempiti di un grande entusiasmo che è convogliato in un progetto di restauro e ristrutturazione di grande pregio per un locale posto al pian terreno calato in un contesto straordinario.
Nel corso dei secoli la funzione di questo spazio è mutata continuamente passando inizialmente dall’essere la Cappella dell’intero palazzo signorile in cui sorge, diventare nel corso del ‘500 una bottega artigiana, assumere la funzione di stalle alla fine dell’800 sino ad arrivare ai giorni nostri in disuso.
L’interno del locale, coperto da una grandiosa volta affrescata, si sviluppa in un unico ambiente con una scala sul fondo che conduce ad un soppalco con vista sulla doppia altezza delimitata da una balaustra in ferro battuto non trattato dall’effetto naturale. Lo stato originario del locale presentava delle caratteristiche fatiscenti dovute all’ingente umidità che aveva compromesso le pareti perimetrali, i pavimenti e soprattutto la volta che presentava varie problematiche compositive ed estetiche.
L’intervento è stato dunque mirato a risolvere non solo le problematiche sopra riportate ma anche a ridare una nuova veste, nel pieno rispetto della preesistenza, all’intero locale.
La pavimentazione del piano terra, inizialmente interessata da crepe e rigonfiamenti lungo tutta la superficie, è stata sostituita nella zona a tutt’altezza da una pavimentazione in grès effetto cotto con una posa a spina di pesce e cornice perimetrale mentre la zona sottostante il soppalco, è stata pavimentata con una disposizione ad intreccio bicromatico (cotto con inserti beige). Mediante una graziosa scala con gradini in travertino invece, si accede al soppalco caratterizzato da una pavimentazione in parquet dai toni caldi con una venatura corposa dalle pregiate qualità.
Per far risaltare maggiormente la volta affrescata, abbiamo deciso di virare sul candore delle pareti con un bianco splendente che si ripropone anche sulle opere di falegnameria e cartongesso realizzate per vani espositivi e contenitivi. Particolare attenzione è stata posta sulla parete attrezzata posizionata nell’ambiente a tutt’altezza, caratterizzata da volumi e nicchie, che attraverso un gioco di sporgenze e di finiture si alternano tra di loro. Le due finiture utilizzate, sono state scelte secondo una specifica gerarchia: il legno laccato bianco è stato utilizzato per tutti gli sportelli e le nicchie a filo con la parete in cartongesso, mentre il rovere, accomunato solo ai volumi sporgenti, va a donare un delicato tocco di contrasto. Al di sotto del soppalco è stato utilizzato lo stesso linguaggio per una parete attrezzata più piccola e per altri elementi di falegnameria su misura.
Uno degli interventi più importanti, è stato il restauro dell’intera volta affrescata con decorazioni prevalentemente di carattere vegetale che inizialmente presentava pericolosi distacchi d’intonaco con caduta di porzioni di malta dipinta. La volta, anche se ben conservata, risultava in più punti abrasa e una recente tinteggiatura chiara celava vaste superfici dipinte. Poiché la pittura si presentava in una condizione di precarietà, si è deciso d’intervenire prevalentemente con una pulitura a secco, limitando l’uso di soluzioni acquose a specifiche zone ben conservate.
L’illuminazione ha avuto un ruolo molto importante per il progetto. Le applique sono state concepite come leggere vele che fuoriescono dal muro, illuminando con delicatezza la volta e mettendone in risalto i colori. Così facendo il disegno della volta viene ancor più rimarcato, sottolineando le singole lunette.
Un progetto dove con delicatezza si ricuce la storia catapultandola nella contemporaneità.
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