L’iniziativa ha il fine di realizzare un segno urbano che dia il senso di quello che per secoli è stato il confine che divideva la città dai borghi.
Se ancora questo limite sopravvive nei luoghi isolati che ne hanno imprigionato la cortina muraria e di fatto rendono ancora difficilmente penetrabile la città murata, è anche vero che il senso di questo attraversamento è quasi perduto. Questo segno urbano che riprende esempi di grafica urbana contemporanea vuole essere leggero, contestuale ed evocativo.
La leggerezza è data dalla tecnica di intervento che riprende e mischia l’idea della grafica stradale e del graffito urbano dei writers. Si tratta quindi di un intervento effimero destinato all’usura e all’oblio la cui durata oltre una certa soglia di anni è data solo dalla volontà di conservare e manutenere questo segno. La scritta inoltre va a sovrapporsi in trasparenza al supporto stradale senza nasconderne la nautra o il disegno.
La contestualità è data dal colore della scritta il cui RAL1001 è quello che più si avvicina al beige dorato dell’arenaria, materiale elettivo di costruzione della città, delle torri, delle mura. La vernice impiegata è una tipica vernice poliuretanica utilizzata nella segnaletica stradale che sarà posata a spruzzo con l’impiego di una dima.
L’evocatività è data dalla forma del segno. La larghezza di 1.60metri riprende la larghezza a terra della cortina muraria. Il segno è costituito dalla rigraficizzazione e reiterazione della inscrizione commemorativa sulla torre S. Cristoforo a conclusione della edificazione delle torri e delle mura. La grafica della scritta riproposta in gotica epigrafica è impaginata in un modulo grecato che vuole rievocare la merlatura guelfa della torre superstite e verosimilmente delle mura.
Ad accompagnamento di questa operazione si installeranno dei pannelli informativi. Questa operazione si rende necessaria per veicolare dei contenuti testuali e grafici di illustrazione dell’antico tracciato murario.
{{item.text_origin}}