Il progetto museografico per la Sala degli allestimenti temporanei del Museo archeologico regionale di Agrigento nasce dall’idea di ripercorrere la storia del museo a cinquant’anni dalla sua apertura attraverso un racconto che parta dall’Arch. Prof. Franco Minissi e dall’archeologo Pietro Griffo. Il primo ha lavorato molto in Sicilia, e non solo, diventando uno dei punti di riferimento della museografia, italiana ed europea; il secondo, invece, tanto si è battuto per un museo archeologico proprio ad Agrigento. L’allestimento si compone di cinque sezioni: i protagonisti (Minissi e Griffo), il museo archelogico, il progetto, i documenti ed infine criticità e restauri necessari. La prima sezione presenta al visitatore un video sull’arch. Minissi e pannelli espositivi su cui è possibile leggere un racconto autobiografico dell’archeologo Pietro Griffo ed un piccolo traliccio su Minissi, ampliato da una Time Line descrittiva dei maggiori lavori portati a termine dall’architetto proprio in Sicilia. La seconda sezione riguarda il luogo in cui il museo si è insediato, le preeesistenze, quali il convento e la chiesa San Nicola, il <<Quartiere ellenistico romano>> ed il ritrovamento dopo la costruzione del complesso dell’<<Ekklesiasterion>>. Non solo, questa sezione presenta un testo riguardante il progetto museologico e il percorso espositivo con la suddivisione in reperti della città di Agrigento e quelli del territorio della Soprintedenza ai beni culturali di Agrigento. La terza sezione, invece, riguarda il progetto vero e proprio dell’Arch. Franco Minissi. Per il “progetto” si è previsto di esporre i schizzi prospettici realizzati dal Minissi e una tavola significativa di progetto (una delle sezioni longitudinali); è possibile avere visione del resto dei materiali (tavole, foto durante la realizzazione del complesso, ecc...) attraverso un tavolo touchscreen. A metà percorso è posizionato il plastico del complesso museale ed è data la possibilità al visitatore girare attorno al plastico stesso. La quarta sezione dei documenti presenta un video interattivo, con la possibilità di scelta su quello che si vuole conoscere riguardo al museo, oltre a diversi pannelli con foto storiche dell’allestimento delle varie stanze che, come è possibile osservare dalle foto, è diverso rispetto ad oggi. La quinta sezione riguarda le criticità e i restauri necessari per far ritornare il museo all’avanguardia, proprio come lo era cinquant’anni fa. Per quanto riguarda il progetto museografico, si è cercato di riprendere e far rivivere i materiali, le forme, le idee, i colori utilizzati dall’Arch. Franco Minissi. L’allestimento è costituito da pannelli che segnano il passo di ogni lucernaio, vengono fissati direttamente alla parete e sono costituiti da pannelli in forex agganciati ad una struttura in acciaio nero (proprio come Minissi decide di operare all’interno del museo). Al centro della sala l’allestimento, che riprende la forma delle chiostrine presenti all’interno del museo, è costituito da quadralini in acciaio nero fissati al soffito attraverso piastre saldate e tasselli, mentre sulla pavimentazioni tali piastre vengono solamente appoggiate.Il progetto museografico per la Sala degli allestimenti temporanei del Museo archeologico regionale di Agrigento nasce dall’idea di ripercorrere la storia del museo a cinquant’anni dalla sua apertura attraverso un racconto che parta dall’Arch. Prof. Franco Minissi e dall’archeologo Pietro Griffo. Il primo ha lavorato molto in Sicilia, e non solo, diventando uno dei punti di riferimento della museografia, italiana ed europea; il secondo, invece, tanto si è battuto per un museo archeologico proprio ad Agrigento. L’allestimento si compone di cinque sezioni: i protagonisti (Minissi e Griffo), il museo archelogico, il progetto, i documenti ed infine criticità e restauri necessari. La prima sezione presenta al visitatore un video sull’arch. Minissi e pannelli espositivi su cui è possibile leggere un racconto autobiografico dell’archeologo Pietro Griffo ed un piccolo traliccio su Minissi, ampliato da una Time Line descrittiva dei maggiori lavori portati a termine dall’architetto proprio in Sicilia. La seconda sezione riguarda il luogo in cui il museo si è insediato, le preeesistenze, quali il convento e la chiesa San Nicola, il <<Quartiere ellenistico romano>> ed il ritrovamento dopo la costruzione del complesso dell’<<Ekklesiasterion>>. Non solo, questa sezione presenta un testo riguardante il progetto museologico e il percorso espositivo con la suddivisione in reperti della città di Agrigento e quelli del territorio della Soprintedenza ai beni culturali di Agrigento. La terza sezione, invece, riguarda il progetto vero e proprio dell’Arch. Franco Minissi. Per il “progetto” si è previsto di esporre i schizzi prospettici realizzati dal Minissi e una tavola significativa di progetto (una delle sezioni longitudinali); è possibile avere visione del resto dei materiali (tavole, foto durante la realizzazione del complesso, ecc...) attraverso un tavolo touchscreen. A metà percorso è posizionato il plastico del complesso museale ed è data la possibilità al visitatore girare attorno al plastico stesso. La quarta sezione dei documenti presenta un video interattivo, con la possibilità di scelta su quello che si vuole conoscere riguardo al museo, oltre a diversi pannelli con foto storiche dell’allestimento delle varie stanze che, come è possibile osservare dalle foto, è diverso rispetto ad oggi. La quinta sezione riguarda le criticità e i restauri necessari per far ritornare il museo all’avanguardia, proprio come lo era cinquant’anni fa. Per quanto riguarda il progetto museografico, si è cercato di riprendere e far rivivere i materiali, le forme, le idee, i colori utilizzati dall’Arch. Franco Minissi. L’allestimento è costituito da pannelli che segnano il passo di ogni lucernaio, vengono fissati direttamente alla parete e sono costituiti da pannelli in forex agganciati ad una struttura in acciaio nero (proprio come Minissi decide di operare all’interno del museo). Al centro della sala l’allestimento, che riprende la forma delle chiostrine presenti all’interno del museo, è costituito da quadralini in acciaio nero fissati al soffito attraverso piastre saldate e tasselli, mentre sulla pavimentazioni tali piastre vengono solamente appoggiate.Il progetto museografico per la Sala degli allestimenti temporanei del Museo archeologico regionale di Agrigento nasce dall’idea di ripercorrere la storia del museo a cinquant’anni dalla sua apertura attraverso un racconto che parta dall’Arch. Prof. Franco Minissi e dall’archeologo Pietro Griffo. Il primo ha lavorato molto in Sicilia, e non solo, diventando uno dei punti di riferimento della museografia, italiana ed europea; il secondo, invece, tanto si è battuto per un museo archeologico proprio ad Agrigento. L’allestimento si compone di cinque sezioni: i protagonisti (Minissi e Griffo), il museo archelogico, il progetto, i documenti ed infine criticità e restauri necessari. La prima sezione presenta al visitatore un video sull’arch. Minissi e pannelli espositivi su cui è possibile leggere un racconto autobiografico dell’archeologo Pietro Griffo ed un piccolo traliccio su Minissi, ampliato da una Time Line descrittiva dei maggiori lavori portati a termine dall’architetto proprio in Sicilia. La seconda sezione riguarda il luogo in cui il museo si è insediato, le preeesistenze, quali il convento e la chiesa San Nicola, il <<Quartiere ellenistico romano>> ed il ritrovamento dopo la costruzione del complesso dell’<<Ekklesiasterion>>. Non solo, questa sezione presenta un testo riguardante il progetto museologico e il percorso espositivo con la suddivisione in reperti della città di Agrigento e quelli del territorio della Soprintedenza ai beni culturali di Agrigento. La terza sezione, invece, riguarda il progetto vero e proprio dell’Arch. Franco Minissi. Per il “progetto” si è previsto di esporre i schizzi prospettici realizzati dal Minissi e una tavola significativa di progetto (una delle sezioni longitudinali); è possibile avere visione del resto dei materiali (tavole, foto durante la realizzazione del complesso, ecc...) attraverso un tavolo touchscreen. A metà percorso è posizionato il plastico del complesso museale ed è data la possibilità al visitatore girare attorno al plastico stesso. La quarta sezione dei documenti presenta un video interattivo, con la possibilità di scelta su quello che si vuole conoscere riguardo al museo, oltre a diversi pannelli con foto storiche dell’allestimento delle varie stanze che, come è possibile osservare dalle foto, è diverso rispetto ad oggi. La quinta sezione riguarda le criticità e i restauri necessari per far ritornare il museo all’avanguardia, proprio come lo era cinquant’anni fa. Per quanto riguarda il progetto museografico, si è cercato di riprendere e far rivivere i materiali, le forme, le idee, i colori utilizzati dall’Arch. Franco Minissi. L’allestimento è costituito da pannelli che segnano il passo di ogni lucernaio, vengono fissati direttamente alla parete e sono costituiti da pannelli in forex agganciati ad una struttura in acciaio nero (proprio come Minissi decide di operare all’interno del museo). Al centro della sala l’allestimento, che riprende la forma delle chiostrine presenti all’interno del museo, è costituito da quadralini in acciaio nero fissati al soffito attraverso piastre saldate e tasselli, mentre sulla pavimentazioni tali piastre vengono solamente appoggiate.Su questa struttura vengono fissati pannelli di varia dimensione. Anche la grafica dei pannelli cerca di emulare quelli predisposti dal Minissi, poichè, come già detto prima, l’obbiettivo è sicuramente quello di riscoprire il museo attraverso i suoi protagonisti. A mio giudizio, quanto detto non può essere fatto in modo migliore se non attraverso una ripresa di ciò che è stato fatto all’interno del museo, rivisitato in chiave moderna.
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