La riqualificazione di un imponente abuso edilizio, ovviamente sanato nel tempo, dalla decisa articolazione morfologico/funzionale e con un forte affaccio sul paesaggio e il prospiciente Castello di Milazzo, ha offerto l’occasione per riflettere sulle complessità e fragilità che i paesaggi consolidati dell’area Mediterranea pongono ai processi trasformativi e, in generale, all’incontro fra tradizione e innovazione.
Per tale ragione, l'analisi dello “stato di fatto” e del contesto di riferimento è stato “dilatato”, fino a considerare le molteplici relazioni ed emergenze contestuali di un'area strategicamente così importante per l'intera cittadina di Milazzo e non solo, superando la condizione isolata e poco significativa dei singoli manufatti.
L’intero compendio è infatti immerso in una cornice paesaggistica di straordinaria bellezza, connotata da una numerosa costellazione di punti visuali di interesse storico, artistico e naturalistico: il Castello e la grotta del ciclope Polifemo a Sud; il Golfo di Patti e di Milazzo a Est e ad Ovest; il promontorio del Capo, la Baia del Tono e lo scenario delle Isole Eolie a Nord.
Il profilo circolare della principale preesistenza è affacciato come un occhio sul paesaggio e collima visivamente il castello e il suo enigmatico scarabeo, che secondo alcuni simboleggia l’occhio del falco Horo, simbolo egizio di inespugnabilità.
All’interno di un approccio “sottrattivo”, il progetto ha sviluppato piccoli e mirati interventi, che hanno permesso di ridefinire e completare i manufatti esistenti: la ricerca e definizione di una nuova “internità” per questi immobili è stata coniugata al loro prolungamento verso il paesaggio, attraverso la grande struttura metallica/ombraio che contribuirà con il suo profilo “sottile” a ridurre l’impatto volumetrico della grande preesistenza.
La complessa articolazione morfologica e funzionale del compendio, con i suoi dislivelli, i diversi terrazzi/belvedere naturali, e i manufatti esistenti da recuperare, tutto l’insieme ha offerto l’occasione di una promenade paesaggistica unica nel suo genere, snodantesi tra le antiche tracce e il sistema di relazioni visuali e culturali ritrovate, attraverso la messa in sicurezza dei percorsi e degli affacci, l’implementazione del verde esistente e il rinverdimento dei suoli.
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