R.T. arch. Vincenzo Latina (mandatario), ing. Stefano Saffirio, arch. Andrea Ruggeri, arch. Federica Maffioli
Concorso internazionale per la copertura dell’Arena di Verona
La soddisfazione di arrivare secondi…
87 le proposte presentate da imprese, designer e progettisti provenienti da tutto il mondo in gara per il progetto di copertura dell’Arena di Verona, lo Studio di architettura Maffioli e Ruggeri partecipa come RTP classificandosi al secondo posto.
Il Concorso Internazionale di idee per l’Anfiteatro Romano “Arena di Verona”, lanciato il marzo scorso dal Comune di Verona con il sostegno finanziario di Sandro Veronesi, presidente del gruppo Calzedonia, si è concluso, alla presenza del sindaco di Verona Flavio Tosi, con la proclamazione in diretta streaming dei vincitori lo scorso 31 gennaio a Milano nell’Aula Magna del Politecnico.
E’ stato richiesto un contributo di idee a studi di architettura, ingegneria, designer e i più temerari visionari del mondo hanno offerto il meglio delle proprie capacità per un progetto che merita un’attenzione particolare: dare una copertura ad un monumento, Patrimonio dell’Umanità, che sovraintende alla città di Verona da 2000 anni seguendone storia e vicissitudini e che per i veronesi in particolare riveste un ruolo affettivo molto importante.
Tra gli 84 progetti selezionati ed ammessi alla gara (fra i quali ricordiamo lo studio newyorkese Asimptote e gli italiani pluripremiati dello studio genovese 5+1AA) lo studio degli architetti Federica Maffioli e Andrea Ruggeri è risultato al secondo premio assoluto. Un secondo posto che dato l’alto livello dei concorrenti rappresenta una bella soddisfazione. In una epoca dove primeggiare in ogni campo è diventata un’esigenza fondamentale, fermarsi a riflettere sull’importanza di essere secondi non ha un intento autoconsolatorio, ma è un tentativo di lettura della propria umanità, dei sacrifici, degli sforzi e dei percorsi e anche degli errori compiuti per arrivare li.
Un progetto presentato in raggruppamento di professionisti capitanato dall’architetto e docente siracusano Vincenzo Latina, insignito fra gli altri premi del prestigioso titolo di “architetto italiano 2015” con Mauro Oggero titolare della Ditta Fly-In di Bene Vagienna esperto di strutture pneumatiche e organizzatore del pool di lavoro, con Stefano Saffirio e Luca Garnerone dello Studio d’Ingegneria saviglianese Curti&Saffirio che ha curato la progettazione strutturale della copertura e con Andrea Ruggeri e Federica Maffioli dell’omonimo studio di architettura di Saluzzo.
L’obiettivo, ha spiegato il sindaco Flavio Tosi ad Ansa, non è tanto quello di coprire in caso di maltempo per permettere lo svolgimento degli spettacoli ma per proteggere l’anfiteatro romano dagli agenti atmosferici. “La pioggia – ha spiegato – è il nemico principale. Scava e provoca crolli. Basta vedere cosa ha fatto a Pompei“. Ora la palla passa a sovrintendenza e Ministero dei Beni culturali. Secondo il sindaco, se c’è la volontà e arriveranno tutti i via libera “in tre anni la copertura ci sarà“.
A differenza degli altri concorrenti (primo classificato compreso) il progetto del nostro gruppo usa l’aria come elemento strutturale compresso fra due membrane di tessuto altamente tecnologico, questo garantisce alte prestazioni acustiche necessarie per poter fruire della stagione musicale dell’Arena. Il progetto ha grandi valenze ambientali. L’energia necessaria al gonfiaggio, infatti, viene prodotta dalle superfici dei teli tramite un sistema fotovoltaico, mentre l’aria utilizzata per il gonfiaggio viene restituita all’ambiente nello stesso stato in cui è stata prelevata.
Il progetto, così come esposto dalla Commissione giudicatrice “propone una soluzione, descritta con chiarezza ed efficacemente argomentata, che risponde in buona misura ai diversi requisiti posti dal bando di gara. La copertura non altera i caratteri architettonici del monumento e l’anello strutturale posto in sommità richiama verso l’interno un’idea di portico sommitale.Presenta una soluzione architettonica coerente con le strutture dell’Arena e definisce uno spazio appropriato nel rispetto della sua forma. Sostenuta da un anello reticolare poggiato sul margine superiore dell’Arena, attraverso un sistema di cavi metallici distanziati tra loro in verticale nella zona centrale, permette la chiusura e la protezione con segmenti gonfiabili accostati. Il profilo del sistema di copertura è visibile dall’esterno, ma interagisce in modo discreto e complementare con l’immagine e il profilo dell’Arena”.
Year 2016
Status Competition works
Type Theatres / Concert Halls
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