Il progetto per le coperture degli ingressi principali delle stazioni interrate della metropolitana di Brescia nasce dall’esigenza di proteggere gli accessi dagli agenti atmosferici, renderne sicuro l’utilizzo e contemporaneamente diminuire i costi di mantenimento dei nastri trasportatori.

Ultimo episodio di un lungo percorso che ha dotato la città di una nuova linea per il trasporto pubblico, l’intervento interessa 10 stazioni con l'esclusione di quelle presenti nelle piazze del centro storico.

La proposta si fonda sulla volontà di costruire un oggetto unico, per funzionalità e disegno, sempre uguale a se stesso anche se in luoghi diversi. Vengono volutamente rifiutate le declinazioni a favore di un corpo sempre riconoscibile.

Le coperture sono pensate come un parallelepipedo caratterizzato da una forte riduzione delle componenti materiche. La struttura, interamente in carpenteria metallica, asseconda la reale distribuzione delle forze. Quasi inconsistente alla vista esterna è in grado di assorbire i carichi richiesti e contemporaneamente formare la piramide che innesca le riflessioni voluto dal progetto.

Il rivestimento è in lamiera di acciaio, satinata nei pilastri e con finitura a specchio per il controsoffitto interno. La protezione dagli agenti atmosferici è garantita da lastre a tutt’altezza di vetro extrachiaro mentre una serranda avvolgibile permette la chiusura nelle ore notturne. In copertura sono stati installati  pannelli fotovoltaici con una produzione complessiva, per tutte le stazioni, di 148 Kwh/anno.

La sfida è stata quella di “attivare” lo spazio pubblico attraverso l’inserimento di un elemento  in grado, pur  nella semplicità della composizione, di poter interagire con i vari siti senza alterarne le condizioni. La geometria della struttura e le caratteristiche fisiche dei materiali utilizzati mutano continuamente al mutare delle ore del giorno, del clima e delle stagioni. La trasparenza dei vetri,  la leggerezza della forma e l'iridescenza dell’acciaio permettono  all’intervento  di essere permeabile alla vista, riflettere l’intorno e mischiarsi con esso. Di notte ogni scala è illuminata. La luce riflessa dal materiale specchiante rende leggibile l'interno e coinvolge l’immediato intorno.

L'obbiettivo è stato quello di svuotare l'oggetto progettato di ogni consistenza possibile e trovare proprio in questo svuotamento il presupposto della sostenibilità. Le coperture sono un piccolo Landmark in grado di diventare parte dell’immaginario e generare nuove possibilità di utilizzo degli spazi.