Il progetto sintetizza l’essenziale carattere promozionale, intrinseco nel tema dell’outlet aziendale, e la volontà di creare un rapporto emozionale con il vino e la storia della cantina. L’edificio, situato prospiciente la strada, si pone come immagine suggestiva e romantica dell’attività della cantina stessa. L’idea progettuale trae spunto da un testo pubblicato per il 50° anniversario della fondazione, di cui si riporta un estratto qui di seguito, che ben sintetizza la tradizione della cantina e la poesia del mondo del vino.
“La Cantina Produttori di Valdobbiadene è inserita in uno dei paesaggi più straordinari, suggestivi ed umanizzati d’Italia. Nella Valdobbiadene, territorio e uomini […] sono in completa simbiosi con una volontà di trasformare e conservare un ambiente che affascina in ogni stagione dell’anno.
L’inverno offre una meravigliosa visione di dorsali che si accavallano uno sull’altro. L’intero paesaggio dà un immenso senso di respiro[…]
Primavera: […] la vite scoppia. La terra smossa emette profumi, intensità indefinibili. […] È la terra del Prosecco. Estate: […] è finito il mondo della falce che cantava e strusciava l’erba sotto la pianta di vite. Oggi le macchine hanno cambiato il mondo dei contadini. Ma tutto questo, nella Valdobbiadene, ha significato la consapevolezza che l’attuale tecnologia dà una mano a tutti i viticoltori nel trasformare il Prosecco in una realtà […] con una diffusione impensabile prima di oggi. Ed infine l’autunno, quel sempre meraviglioso e preoccupante autunno: tempo di colori ma soprattutto, e al di là della poesia, tempo di raccolto. […] Così l’autunno puntualmente arriva con pioggia, caldo o freddo, nel momento in cui quel grappolo dorato deve staccarsi dalla madre vite ed arrivare in cantina. La qualità del raccolto sta soprattutto nel tempo giusto e calcolato della vendemmia.”
Il visitatore metaforicamente rilegge tale testo attraverso la fruizione dell’edificio.
Protagonista del progetto è la grande pergola di vite che avvolge l’edificio la quale, attraverso la sua mutevolezza, scandisce le stagioni del mestiere del viticoltore che diventano parte del percorso sensoriale del fruitore.
Gli spazi sono pensati per essere fruiti secondo una sequenza funzionale che mira ad aumentare le vendite dell’azienda; conoscere le origini del prodotto, la sua storia, i luoghi di coltivazione delle viti e gli uomini che la coltivano dovrebbe stimolare e arricchire il desiderio del visitatore di degustare e acquistare il prodotto.
L’ingresso alla struttura è posto sotto il pergolato e dà accesso alla grande hall, visivamente sospesa su uno specchio d’acqua . qui si trovano la reception e un salottino per la consultazione di riviste enogastronomiche. Da qui si può accedere direttamente alla sala espositiva e di degustazione, allo shop o alla promenade architettonica.
Nella sala espositiva è possibile conoscere la storia della cantina mentre nella sala adiacente un lungo tavolo è riservato alle degustazioni con un piano cottura a vista per lo chef. In entrambe le sale una finestra a nastro consente di vedere le colline. Il patio interno si configura come un giardino segreto e da esso si può raggiunge il tetto giardino che domina il paesaggio circostante.
A secondo e terzo piano si sviluppa l’appartamento del custode. I materiali utilizzati – cemento, legno, ferro e la vite, utilizzata come materiale architettonico vivente – sanno ben mutare col trascorre degli anni arricchendosi della naturale patina del tempo.
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