IL PROGETTO
Tipologia: Ristrutturazione della copertura di edificio storico-industriale Ubicazione: Padova Committente: Comune di Padova Intervento: Rifacimento copertura con sistema di isolamento termico ventilato Progetto e direzione lavori: Arch. Valeria Ostellari e Arch. Domenico Lo Bosco - Ufficio Edilizia Monumentale del Comune di Padova Isolamento: Sistema ISOTEC di Brianza Plastica – spessore 60 mm Superficie copertura isolata: 1400 mq Rivestimento: tegole in cotto
Il complesso architettonico costruito all’inizio del Novecento a Padova come struttura funzionale adibita a mattatoio, fu progettato dall’Ing. Alessandro Peretti per sostituire l'ormai insufficiente macello realizzato da Giuseppe Jappelli. Il progetto era caratterizzato da una particolare e articolata planimetria con i vari edifici disposti ai lati di un’asse centrale, ispirandosi al modello di mattatoio realizzato negli stessi anni ad Offenbach in Germania. L’ingresso principale dell’edificio, originariamente adibito alla prima visita del bestiame, è costituito da un portico colonnato che unisce due corpi di fabbrica: sulla sinistra si trova l’edificio che ospitava l’abitazione del custode e i locali per le guardie daziarie e di città, mentre a destra la costruzione destinata agli uffici, la pesa e l’abitazione del direttore, edificio che dal 2009, dopo il restauro, accoglie il Planetario.
La grande sala, a suo tempo adibita alla macellazione bovini, che occupava la parte centrale del caratteristico edificio a 3 navate, struttura che è valsa all’edificio l’appellativo di “Cattedrale”, è illuminata da finestroni e da un lucernario per tutta la lunghezza della copertura; la disposizione planimetrica adottata, scandita dalla presenza di 28 pilastri, consentiva l’organizzazione degli spazi a celle. Intorno agli anni Settanta l'edificio perse la sua originaria funzione di macello e nel decennio successivo vennero iniziati i lavori di restauro della sala principale - preservandone la struttura originaria – per essere trasformata in un suggestivo spazio espositivo ed ospitare le attività del laboratorio culturale. Dopo decenni di alterne vicissitudini per l’intera area, il complesso architettonico che si sviluppa su una superficie di 17.000 mq, è oggi esempio di pregevole archeologia industriale sottoposta a vincolo della Soprintendenza, inserita nel piacevole contesto verde del parco urbano che lo circonda.
Il restauro e la manutenzione straordinaria della copertura della “cattedrale” si è resa necessaria a causa delle gravi e numerose infiltrazioni d’acqua che hanno danneggiato in modo irreparabile il tetto, compromettendone la stabilità e la tenuta. Nello specifico, l’acqua infiltrata dalle tegole rotte nel tempo ha impregnato la fibra di legno che era stata utilizzata come isolante, vanificando la funzionalità della coibentazione. La struttura lignea del tetto, con sottofondo in tavelloni, è stata dunque completamente ripristinata, mentre le tegole in cotto esistenti sono state rimosse per essere poi in gran parte riutilizzate sulla copertura restaurata.
Un ruolo da protagonista nell’intervento di rifacimento della copertura è stato svolto dal sistema termoisolante portante ISOTEC di Brianza Plastica, scelto dai progettisti per le elevate prestazioni che il pannello offre in termini di stabilità strutturale nel tempo, oltre che per le proprietà funzionali di seconda impermeabilizzazione che tale soluzione offre in caso di problemi al manto di copertura. Infatti grazie alle eccellenti proprietà del poliuretano espanso a celle chiuse, un materiale esente da assorbimenti d’acqua, insensibile all’umidità e agli sbalzi termici, il pannello ISOTEC si presenta come una soluzione estremamente stabile e duratura nel tempo, in grado di offrire una efficace protezione al supporto. Inoltre il rivestimento in alluminio del pannello offre un’ulteriore protezione all’anima isolante su entrambe le superfici. Per l’isolamento dei 1.400 mq di copertura delle tre navate dell’edificio, sono stati impiegati i pannelli ISOTEC spessore 60 mm, i quali, grazie alla loro maneggevolezza, lavorabilità ed elevata capacità isolante, hanno assicurato una posa rapida e molto semplice a fronte di un peso minimo, caratteristica importante su una struttura antica in legno.
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