Il lotto di intervento sull’area archeologica del Santuario di Ercole Vincitore a Tivoli ad opera della Cobar Spa - Costruzioni Barozzi ha portato a compimento lo scavo archeologico che ha riportato alla luce il fianco del podio del tempio ed i resti del crollo di una parte dell’attico: in vista di un eventuale approfondimento dello scavo, sulla zona antistante il fianco, è stata realizzata una sistemazione provvisoria consistente in un battuto di pozzolana ed in una passerella in carpenteria metallica leggera utile per superare il dislivello proveniente dal crollo dell’attico e di ricostituire la continuità del percorso col braccio Nord del triportico. Nella parte antistante il podio sono stati restaurati i resti della grande scalinata che separava il tempio dal teatro. È stato completato il restauro e la reintegrazione del teatro romano, che consente di avere una capienza di circa 1300 posti a sedere: il palcoscenico è costituito da una parte fissa che occupa la superficie della scena esistente e da una parte amovibile che aggetta nella zona posteriore ed è dotato di sipario montato su due pantografi movimentati elettricamente che ne consentono l’alloggiamento all’interno della buca antistante la scena. Si è proceduto con il restauro e consolidamento strutturale, nonché l’adeguamento funzionale ed impiantistico, di alcuni ambienti dell’ex Cartiera, prospicienti la via Tecta, all’interno dei quali è stato allestito l’Antiquarium per l’esposizione dei rinvenimenti archeologici già presenti all’interno del Santuario. In altri ambienti della via Tecta sono stati realizzati i servizi igienici destinati al pubblico ed i camerini a servizio del teatro. Con il II lotto dei lavori è stato possibile, infine, procedere al completamento del centro accoglienza (al quale sono stati destinati i due piani più alti della palazzina che hanno un accesso diretto dallo slargo in quota con l’attico del triportico e con la copertura del deposito dei reperti), al rifacimento della pavimentazione della via Tecta, all’esecuzione dello scavo archeologico all’interno dei grandi ambienti prospicienti la via Tecta, finalizzato al ripristino delle quote originarie e infine alla realizzazione della nuova cabina elettrica che consentirà l’eventuale funzionamento in contemporanea di tutte le attività ora presenti all’interno del Santuario.
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