Come in tutte le fabbriche monumentali è d’obbligo eseguire appropriate opere a carattere manutentivo sia ordinario che straordinario che, tuttavia, non sono mai poste in essere con quell’indirizzo continuativo necessario a garantire la conservazione delle parti dell’edificio, impedendone così il degrado; l’assenza di questi interventi ha determinato nel tempo la necessità di dar corso a più onerosi lavori di restauro che impediscono la progressione degli stati di ammaloramento e quindi l’induzione di ulteriori e più significative situazioni di degrado.
Si deve pertanto sottolineare quanto opportuna e necessaria appaia l’estensione generalizzata dell’intervento di restauro e consolidamento delle apparecchiature murarie che appaiono ad occhio nudo e a distanza, già interessata da estesi fenomeni di alterazione, sulla cui definita consistenza è stata fornita da una analisi approfondita e con una mappatura del degrado. Sulla facciata principale in Piazza Aldo Moro sono presenti delle fessurazioni su paramento lapideo in prossimità delle finestre laterali dove è notevole la sconnessione tra i giunti, la presenza di muffe, licheni e croste nere su gran parte del paramento: lungo il cornicione mistilineo, l’elemento timpanato dell’ingresso, la statua del santo. La facciata laterale lungo via della Repubblica presenta una estesa macchia di umidità dovuta alla non tenuta delle stilature tra i conci in pietra. La presenza di stilature in malta cementizia, della parte inferiore ha causato la presenza di sali, ricoperti nel tempo con delle scialbature di calce, peggiorando notevolmente l’impatto estetico e il proliferarsi di muschi e licheni.
L’intervento realizzato ha riguardato tutti i paramenti esterni sia quelli a vista che intonacati. La revisione completa del paramento murario esterno è stata effettuata attraverso la risarcitura di lesioni, la scarnitura ed eliminazione delle malte in cemento, la stuccatura e stilatura dei giunti anche profondamente con malte a base di calce idraulica senza sale mista con polvere di pietra, sabbia di fiume e tufina nelle proporzioni necessarie oltre alla inzeppature con pietra all’interno tra i giunti. Sono state effettuate con operazioni di scuci cuci la ricomposizione dei filari sostituendo alcune integrazioni lapidee successive e di materiale improprio. L’intervento sulle facciate ha riguardato inoltre la pulitura completa della superficie lapidea senza danneggiare la naturale patina, eliminando soltanto il deposito di sporco naturale e i prodotti avulsi come pitturazioni, graffiti. Sono stati eliminati le muffe e licheni presenti sulla pietra, si è proceduto alla disinfestazione ed eliminazione di vegetazione infestante, l’eliminazione dei vari materiali ferrosi (chiodi, staffe, zanche porta fili, ecc), il tutto con l’ausilio di spazzole di setola morbida.
La chiesa era priva di un accesso facilitato per portatori di disabilità motoria a causa del dislivello esistente tra il marciapiede antistante, di proprietà del Comune di Bitonto, il sagrato e l’ingresso della chiesa. La nuova rampa si configura non solo come nuovo ingresso ma anche come piccolo dispositivo urbano di aggregazione, grazie alla lunga seduta in pietra di Trani che ingloba il piano inclinato in Cor-Ten. Seduta che diventa anche gradinata di accesso. Linee semplici che si rapportano al portale d'ingresso senza oscurarlo ma inglobandolo nella composizione architettonica. Un incastro di volumi e materiali generano il nuovo comodo ingresso. La rampa si affianca all’ingresso della navata di destra ed è composta da un’unica struttura architettonicamente poco invasiva ed essenziale. Infatti essa si configura come un elemento rimovibile ed è costituita da una sottostruttura in metallo sulla quale si posa una pavimentazione in pietra calcarea di Trani bocciardata. Quattro montanti verticali in acciaio CorTen sostengono lateralmente un doppio corrimano di cui uno posto a cm. 60 dal piano di calpestio a seguire la pendenza della rampa in legno di betulla che assicura un camminamento facile e agevolato.
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