La proposta progettuale, presentata al Politecnico di Milano nella mostra "Progetti per la Piazza d'Armi", propone di realizzare un grande parco centrale che costituisca il punto di ingresso al vasto sistema ambientale dei parchi territoriali occidentali, ponendosi come tema la costruzione di una vasta area a verde di dialogo tra verde urbano e verde agricolo.
Se da una parte le città si sono dotate internamente di aree verdi attrezzate con impianti costruiti (aree di svago, campi da gioco, spazi per la sosta, ecc.), d’altra parte le stesse città si sono espanse erodendo le aree verdi naturali dello spazio agricolo. Ciò ha generato un mero accostamento di paesaggi che spesso si traduce in conflitti di funzioni insediate, oppure di contesti poco relazionati tra loro.
In tal senso, il progetto promuove la formazione di un sistema continuo di verde che a partire da quello esistente fortemente organizzato e frastagliato entro la maglia geometrica degli edifici all’interno della Caserma Santa Barbara, si estenda nella sua organizzazione verso ovest, fino a deformarsi in forme più autonomamente organiche e naturalistiche. Si realizzerebbero così sia spazi per una socialità più strettamente urbana, con alcuni servizi di potenziamento e qualificazione di quelli già esistenti (come ad esempio un miglioramento delle condizioni insediative per le attività sportive e dotazioni infrastrutturali per la US Visconti e Triestina), sia una più estesa ed organizzata area orti e diverse zone pedonali a boulevard che valorizzano i filari stradali presenti, mediante la loro trattazione come elementi cardini nell’elaborazione progettuale di riconversione.
In modo corrispondente, si concretizzano gli altri spazi per una socialità che richiede una minor “urbanità”, ovverosia la formazione di aree boscate, più e meno dense nella loro forestazione, e radure. Tutte aree libere volte a forgiare quel necessario filtro ambientale che metta in relazione la città con la campagna.
Accanto a questo nuovo spazio naturale di dialogo tra città-campagna più debolmente infrastrutturato, si dispongono perimetralmente le funzioni residenziali di completamento dei tessuti circostanti e l’insediamento di nuove funzioni terziarie qualificate (sedi delle associazioni imprenditoriali, commerciali ma anche molte rappresentanze diplomatiche) attualmente dislocate disordinatamente in Milano e che - attraverso il recupero e rinnovamento dei fabbricati costituenti la Caserma Santa Barbara - possono configurare una sorta di Piazza delle Nazioni.
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