Il progetto del Centro Tabor si colloca in posizione baricentrica sull’asse che collega il paese di Castelnuovo dellAbate con l’Abbazia. La nuova costruzione si inserisce nel rapporto tra il centro sacro e il borgo con un impianto ipogeo, nella convinzione che una nuova emergenza avrebbe disequilibrato il sistema. La scelta di un orientamento che escludesse un rapporto di tipo visivo con la Chiesa fu vista come elemento di studio del complesso Sant’Antimo: nel giorno dell’equinozio di primavera è stato tracciato l’est con riferimento al sorgere del sole sia in corrispondenza dell’Abbazia, sia nell’area destinata alla costruzione del Centro Tabor, il cui asse è risultato imprevedibilmente allineato con la Chiesa stessa. Dal luogo scaturiscono poi i due temi fondamentali su cui si basa il progetto. In primo luogo l’uso del modulo, principio geometrico fondativo sia del progetto che precedentemente dell’uso del suolo. La misura della piantumazione dell’olivo viene infatti utilizzata nella maglia dei pilastri, che diviene un oliveto pietrificato e sotterraneo i cui rami sorreggono il terreno sovrastante. Il secondo tema è quello dello scavo: l’immagine della terra incisa e lavorata dall’uomo è la stessa suggestione che trasforma i fronti del progetto in piani frastagliati e inclinati, come vero fronte di cava, e in un volume rimosso dalla collina, elemento distaccato dalla composizione con angolo retto, metafora del blocco di pietra lavorato dall’uomo.
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