In un’area ad altissima visibilità e connettività urbana affacciata sull’omonima piazza, il nuovo complesso residenziale di 28 appartamenti si sviluppa in due elementi distinti ma fortemente interconnessi: la villa e la torre. Cruciale nel processo di pianificazione è stata la comprensione della storia e la riflessione sul costruito. Bernini2 integra infatti una preesistenza di pregio per Torino: un edificio degli anni ’50, espressione di quel professionismo architettonico del dopoguerra, colto e coerente nella ricerca di innovazione dei dettagli costruttivi nell’ambito della progettazione residenziale.
Il progetto prevede l’edificazione di un volume alto: il corpo della torre sovrasta l’area di intervento, elevandosi sopra un basamento dagli interpiani di 4 metri, parametro che in un complesso abitativo urbano può oggi definirsi un lusso.
Lo studio opera una scelta di ciò che viene trasmesso alla contemporaneità: il basamento del nuovo sistema edilizio si plasma sul prospetto principale della palazzina storica, lo ingloba e ne acquisisce gli elementi geometrici e materici originari, ricodificati entro un prospetto aulico, che ha origine su Piazza Bernini e risvolta su Corso Tassoni, limite urbano, fisico e simbolico, del quartiere Cit-Turin.
Un approccio di continuità, che riguarda il metodo di operare selezioni per affrontare la modernità. Una staffetta con la storia. In contrasto ricercato stanno al contempo la torre e l’attacco a terra: innovazione e assimilazione dell’identità dei luoghi, che sopravvive solo quando si riconosce all’architettura un valore positivo, al passato la dignità di rigenerare il presente. Nel salto dal basamento alla torre, dall’orizzontale al verticale, cambia il lessico architettonico e la scala dei dettagli: non più laterizi e frammenti preziosi, come nel prospetto della palazzina storica inglobata, ma grandi lastre e ampie vetrate panoramiche.
Una grande eterogeneità di proposte caratterizza l’intervento: dalla villa urbana con giardino al piano terra, alle soluzioni specifiche per gli ultimi 2 piani, che saranno abitazioni duplex o attici con viste emozionanti, giardini pensili e piscine sul tetto.
Il risultato è una moltiplicazione di effetti spaziali, dilatazioni, microspazi ad altissima definizione, salti di scala che frammentano e alleggeriscono i blocchi monolitici introducendovi tutta la vivacità del tessuto urbano del quartiere.
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