Il tema: la rigenerazione del rapporto tra il borgo di Rocca Canterano ed il territorio che lo circonda, attraverso il recupero del sistema delle antiche fonti. Oltre alla manutenzione straordinaria dei manufatti, il progetto di modificazione ha inteso farne luoghi di comprensione del paesaggio, in cui potesse essere possibile e anche piacevole sostare.
Alcuni blocchi di pietra sono stati sistemati - interpretando le condizioni specifiche di ogni fonte - in modo da determinare i modi del sedersi, del guardare, dell’ascoltare. La scoperta di queste figure dalle ombre nitide e precise, è come un eco dell’esperienza che si compie in questo stesso territorio quando si scorgono, tra la vegetazione, le masse e gli incastri geometrici delle antiche murature pelasgiche.
Nella fonte Empolitana, la stabilità della seduta è ottenuta attraverso l'incastro dei blocchi, presentando allo sguardo una figura che intende prolungare lo sviluppo basso e orizzontale della fonte esistente.
Nella fonte Vasta, il montaggio dei blocchi definisce - sotto il riparo di un albero esistente - una seduta rivolta verso la fonte, ad una distanza e ad un’altezza tali che lo sguardo possa coglierla d’un solo colpo. Una lamiera di ottone, collocata in un cavo sagomato appositamente, può accogliere - nel caso delle passeggiate notturne in estate - la luce delle candele, moltiplicandone il riverbero.
Nella fonte Rocca Martino, il disegno di un nuovo suolo di pertinenza riverbera il gioco delle giaciture esistenti e prepara la collocazione della seduta, posizionata alla quota più alta dell'ambito. La seduta incorpora il fatto di stare nel punto appropriato per scoprire la visuale della valle, conformandosi simultaneamente anche come un podio scalabile che si rivolge verso il paesaggio in lontananza.
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