L’analisi del lotto è stata essenziale per la definizione di questo progetto. La vicinanza fisica con la rete ferroviaria ha fornito immediatamente uno stimolo, una volontà di agganciarsi, in qualche modo, ad essa. Il progetto doveva rappresentare quasi una fermata, una stazione. Il carattere transitorio evocato dalla funzione di centro di accoglienza richiamava, infatti, immediatamente l’immagine di un luogo di passaggio, una fermata non definitiva. Un punto di passaggio prima di continuare il viaggio.I binari proseguono, allora, idealmente all’interno del lotto di progetto, creando un nuovo snodo ferroviario immaginario evidenziato dai setti murari che, in pianta, scandiscono l’alternanza degli spazi interni e le varie funzioni del centro.
Lo studio dell’ambiente circostante ha nfluenzato l’uso dei materiali. Il lotto si inserisce in un’area caratterizzata da edifici storici in muratura portante in basalto lavico da cui affiorano, nei muri senza intonaco, il colore rosso-arancio della ghiara. Nel progetto questo concetto viene ribaltato: setti portanti in laterizio e tamponature rivestite in basalto lavico.
All’interno, gli ambienti non generano un contesto chiuso in sé stesso. Grazie alla diversa inclinazione delle pareti e alle ampie vetrate, si generano degli scorci sul mare e sulla città vostruita. Si crea una visione preferenziale strada-mare, favorita anche dall’orientamento degli edifici dell’intera quinta urbana. La visione del mare viene restituita alla città.
Incroci di linee che proseguono oltre i setti murari e proseguono come linee d’acqua o terra rossa negli spazi esterni generando infinite occasioni di incontro e suddivisione degli spazi.
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