Il luogo oggetto dell’intervento è posto in località Colle Mussano del Comune di Cosenza, e si presenta dal punto di visto paesaggistico come strategico. Si tratta infatti di un luogo posto su un crinale con dei versanti lievemente scoscesi e con delle fitte alberature verso valle, da cui si può godere della vista dell’intera città e del corso del fiume Crati.
Sul luogo su cui sorgerà il Centro spirituale è presente una quercia, colpita più volte da avverse condizioni meteorologiche che riversa in uno stato di vigore basso e che accusa diverse lesioni e mutilazioni. Questa quercia ferita diventa il punto di partenza e di riferimento per il progetto del Centro spirituale.
L’organismo architettonico del Centro spirituale è impostato su una composizione articolata di volumi. Lo spazio stereometrico dell’Aula liturgica centrale che può ospitare 160 fedeli, ha un impianto quadrato scandito sulle pareti dalle nervature verticali della struttura. I quattro angoli del volume destinati a funzioni speciali e direttamente collegate al rito religioso, si differenziano anche nella forma.
Sul lato sud-est l’ingresso allo spazio sacro avviene tra il volume del campanile a sinistra e una profonda copertura a destra – quasi un’edicola votiva a scala del paesaggio – che ripara la statua della Madonna della Pace.
Il campanile subisce una leggera deformazione in corrispondenza dell’attacco della campana, per accoglierla.
Una volta entrati lo sguardo del fedele è guidato alla vetrata dietro l’ambone che guarda la città di Cosenza e sulla quale si staglia il profilo di un’esile croce. Sull’asse centrale dell’ingresso si trova il presbiterio con l’altare in pietra naturale.
L’impianto apparentemente simmetrico è ricalibrato da una importante giacitura inclinata di progetto che congiunge la quercia, simbolo del luogo, il fonte battesimale, il crocifisso sull’ambone e il segnale posto sul giardino esterno di fronte alla città.
L’attacco a terra dello spazio dell’Aula liturgica è sottolineato da una vetrata continua a filo pavimento interrotta soltanto in corrispondenza della struttura e degli incastri dei volumi sugli angoli. Lo spazio dedicato al battistero, a sinistra rispetto all’ingresso, è totalmente illuminato da luce naturale attraverso ampie vetrate.
Accanto al presbiterio sul lato a sinistra si trova il volume della sacrestia, con un piccolo locale per i servizi igienici.
Dall’angolo destro dell’Aula accanto al presbiterio si accede alla Cappella feriale, uno spazio centrale che può ospitare 50 fedeli e da cui è possibile avere una vista totale sulla città. La grande apertura circolare sul prospetto del Santuario evoca la simbologia religiosa, e prende a prestito figure architettoniche della modernità di Carlo Scarpa e di Louis Kahn.
Lo spazio dell’aula liturgica è coperto da un guscio inclinato che si apre verso il presbiterio facendo filtrare una luce zenitale radente, che conferisce allo spazio una luce soffice e vibrante.
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