Il primo Automobile Club in Italia nasce a Torino nel 1898 e nel 2016 avvia il concorso per la progettazione della nuova sede unica, da inaugurare per il 120° anniversario. Il programma prevede il recupero di un capannone produttivo esistente nel quale riunire uffici, scuola guida, spazio commerciale, officina e sala conferenza. Camerana si aggiudica il concorso insieme ad AI Engineering, con un progetto urbano di ampliamento dell’edificio esistente, sopraelevato e affiancato da un nuovo volume, con una strategia di completamento che combina la prudenza del riuso con la ricerca della trasformazione. Il nuovo volume, con il portale di ingresso a doppia altezza, funge da punto focale di arrivo dell’asse di corso Galileo Ferraris, definendo una nuova scenografia urbana. Per la facciata, Camerana sceglie un linguaggio innovativo: un design fluido e dinamico, una carrozzeria in zinco titanio che interpreta il tema automobilistico e dialoga con il contesto contemporaneo circostante, integrandosi perfettamente, con uno scambio linguistico tra architetti, con le opere olimpiche di Isozaki, il Palazzo dell’Hockey e la piscina. Il dialogo si completa nel confronto con l’ex Istituto dei Poveri Vecchi di Crescentino Caselli, le cui facciate ottocentesche in mattone a vista aggiungono valore e interesse al metallo della nuova sede. Il nuovo volume, rivestito da lamiere prefabbricate è segnato dalla grande vetrata di ingresso, i cui pannelli sono strutturalmente portati da “glass fin”. Le altre aperture, grandi e irregolari, sono piegate ad angolo come i padiglioni di un’auto e bordate dalle fasce orizzontali in zinco titanio. Il volume esistente sopraelevato, più regolare, è scandito da grandi vetrate quadrangolari, arricchite dal taglio della terrazza al piano degli uffici. Gli ampi spazi interni sono orientati alla funzionalità e al rigore costruttivo. Un grande vuoto centrale, disegnato come impluvium coperto da un lucernario opaco, porta luce naturale all’interno.
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