UNIPA/ARCHITETTURA LM-4 Laboratorio 5 di progettazione architettonica / BUILDING: L’architettura nella città, la città nell’architettura / Prof. Arch. Vincenzo Melluso / Collaboratori Arch. PhD Antonio Biancucci, Arch. PhD Giuseppina Farina
2014/2015
Il progetto per cohousing e servizi in via Borghi si caratterizza in quanto interfaccia tra la diagonale del Passo di Rigano e Piazza Unità d’Italia. Un nodo cruciale fondato sul tema del percorso come attraversamento e indicazione piuttosto che punto di arrivo o partenza. Da una parte le prescrizioni del masterplan precedentemente redatto e le indicazioni della docenza, dall’altra le complesse caratteristiche morfologiche del sito: due guide per un principio insediativo chiaro capace di sfruttare il leggero dislivello per inserire ulteriore complessità all’area in un gioco di quote e collegamenti invertendo i ruoli classici di percorso ed edifcio. Il percorso diventa l’elemento di chiusura del sistema con una passerella urbana gettata fino al parco di villa Sperlinga e l’edificio si attesta parallelo alla diagonale emergendo in altezza. Anche le funzioni inserite sono in parte dettate dal luogo, la vicinanza con l’arteria di via Libertà lascia immaginare destinazioni di pregio tuttavia le condizioni potenziali degli edifici a contesto ricchi di piani terra destinati a negozi attualmente non utilizzati portano alla scelta di un fablab, struttura ambigua capace di trasformarsi in base all’evoluzione del contesto grazie ai suoi spazi flessibili con laboratorio, caffè e padiglione espositivo condensati in un unica fabbrica inserita nel dislivello collegata a un’enclave interrata e a una terrazza lungo il percorso della diagonale. Di conseguenza le residenze inserite registrano la medesima volontà sperimentale attraverso un cohousing che sfrutta i primi livelli a ridosso dell’arrivo della passerella per gli spazi condivisi di palestra, relax, lavoro e home cinema. Le unità abitative riflettono i canoni della residenza collettiva spostando il peso degli spazi verso l’ambito più raccolto e privato della notte riducendo al minimo indispensabile le zone giorno configurando la giusta risposta per una residenza di pregio temporanea che va dai pochi mesi a qualche anno. La flessibilità è garantita da tipologie per uno, due e tre residenti, completano il quadro un grande appartamento-atelier e una cucina comune con terrazza.
L’immagine complessiva non può che sintetizzare tutte le questioni trattate ponendo l’edificio principale come un totem evanescente monomaterico e ambiguo che non lascia intendere la propria destinazione mutando con il trascorrere delle ore e comportandosi come un fuoriscala misurato il cui contrasto con l’intorno è dato dall’involucro traslucido che si oppone con la sua uniformità ad un intorno chiassoso e sgraziato di retri e spazi di risulta a cui fa da contrappunto l’intero lavoro di scavo con la sua immagine massiccia e ancorata al suolo che salendo si libera del peso della materia nel padiglione di acceso prima e nell’esile passerella poi lasciando la sintesi al progetto del vuoto.
Year 2015
Status Research/Thesis
Type Apartments
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