Nell’ottica di arricchire la rete dei servizi sociali ed educativi dell’Ateneo, rappresentando nel contempo un’opportunità per i dipendenti e gli studenti di conciliare lavoro-vita familiare, di realizzazione di pari opportunità e di sostegno alla genitorialità, si è pensata la realizzazione di un asilo per la prima infanzia a servizio dell’Università di Catania.
Il sito
Il sito destinato al progetto si trova all’interno del parcheggio universitario tra Via Santa Sofia e via San Zenone, in un lotto attualmente senza nessuna destinazione di utilizzo. Rialzato rispetto alla quota stradale domina il paesaggio urbano circostante, relazionandosi con il complesso della Cittadella su un lato e con i palazzi residenziali tutt’intorno. La posizione all’interno del parcheggio risulta favorevole, sia perché è prevista l’attivazione di un servizio navetta rispetto ai principali poli didattici, sia perché il lotto risulta prossimo ad un secondo ingresso, posto su Via Carrubella, predisposto ma non ancora funzionante. Questo permetterebbe di svincolare l’edificio dalla viabilità interna del parcheggio, rendendo anche più facile l’accesso.
Il lotto iniziale è stato ampliato, inglobando lo spazio adiacente in direzione nord-est, in moto da ottenere un’area complessiva di circa 4800mq. Di questi, solo 630 risultano edificati. La restante porzione è occupata dai parcheggi del personale e da un’ampia zona verde che circonda per intero l’asilo.
Il concept
Parlando di scuola materna o asilo nido, si parla sempre indirettamente di gioco, di spensieratezza e di divertimento. I veri protagonisti dell’architettura devono essere i bambini. Su questa strada si è posta l’attenzione nella progettazione degli ambienti a loro dedicati. Ambienti nei quali i bambini devono riconoscere il proprio “habitat mentale”, devono essere stimolati e sentirsi a loro agio contemporaneamente.
Da quest’idea nascono due elementi. Il primo risiede nella copertura, a falde inclinate, che emula il concetto di casa. In giovane età i bambini identificano spesso il tetto spiovente con la casa. Il secondo elemento sono proprio le aperture, queste “false” finestre, circolari e colorate, come dei fori che bucano le pareti aprendo la visione verso l’esterno. Un orizzonte riservato ai bambini che non corrisponde all’orizzonte riservato agli adulti. Giochi di luce che rendono il “soggiorno” più piacevole.
Il progetto
Il complesso è suddiviso in quattro edifici, distinti per funzione di destinazione, ma riuniti sotto un’unica copertura che rende la struttura unitaria nel suo insieme. Quasi a voler separare le singole sezioni, e quindi le fasi di crescita, ma riunendole in una sorta di percorso di crescita dall’andamento circolare.
Quattro settori che si relazionano indipendentemente e direttamente con l’esterno e con il comune spazio interno. Quest’ultimo, con carattere di distribuzione principale, è destinato alle attività libere e ricreative.
Gli ambenti interni sono differenziati in base all’età mediante l’utilizzo del colore. Alla sezione dei lattanti è stato assegnato un colore azzurro, rilassante e che rimanda al mondo dei sogni e della crescita. La sezione dei divezzi è colorata in arancione, che stimola l’attività psicomotoria. Il verde è invece il colore della materna, con la proprietà di stimolare il contatto con la natura e l’attenzione.
Particolare attenzione è stata posta nello sfruttamento della luce naturale. È stata studiata inizialmente l’esposizione dell’edificio: le aule riservate ai bambini più grandi (la sezione dei divezzi e la scuola materna) si affacciano a Est, in modo da godere subito della prima luce mattutina. Il blocco dei servizi risulta invece esposto a Sud e a Ovest, in modo da raggiungere il massimo grado di illuminazione a metà giornata, nel momento di massimo utilizzo.
Le ampie vetrate hanno il compito di “catturare” la luce dall’esterno e di diffonderla negli ambienti interni. Questo è reso possibile anche grazie alla copertura inclinata e alla divisione parziale degli ambienti attraverso pareti mobili e tramezzature a mezza altezza. Per contrastare il fenomeno dell’irraggiamento durante i periodi estivi, la copertura viene lasciata sporgere rispetto al perimetro del fabbricato in modo da intercettare e bloccare i raggi solari nelle ore più calde.
Nella progettazione è stato dato anche ampio spazio alle scelte che definiscono il contesto dell’asilo. Il panorama urbano a 360 gradi è stato sostituito da un ritorno alla natura, in un contesto verde. Sia con lo scopo di rendere più confortevole il soggiorno dei bambini all’interno dell’asilo, sia per isolare acusticamente l’area dal traffico cittadino. La collocazione di una schiera di alberi lungo il confine del lotto permette di ottenere un effetto fonoassorbente, in particolar modo, rispetto alla sottostante Via Santa Sofia. Il contatto visivo con l’esterno è garantito in ogni ambiente della struttura grazie alle finestre circolari che, disposte ad altezze differenti e con diametri differenti, inquadrano porzioni di paesaggio in diverse angolazioni.
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