Il progetto dell'agriturismo Torre dei Paponi è stato realizzato nel paese di Torre Papone, frazione di Pietra Bruna, sito a 5 km dal mare nell'entroterra di S. Lorenzo al Mare, provincia di Imperia.
I lavori del recupero degli edifici che si affacciano sui vicoli Carducci e Mameli, sono iniziati con la rimozione dei cavi elettrici del telefono e della luce pubblica, i quali sono stati interrati in appositi cavidotti con il consenso degli enti interessati.
Il restauro degli edifici e l'opera conservativa degli intonaci antichi in malta e calce, unitamente alla asportazione dei cavi dalle facciate delle case, che ha convinto gli enti suddetti a interrarli tuttti, ha ottenuto l'approvazione della maggioranza dei residenti italiani e esteri.
In alcuni terreni adiacente al paese sono stati piantati alberi e cespugli autoctoni, una particolare attenzione è stata posta alla coltivazione della lavanda, essenza presente in passato,come lo è tuttora, nella vicina Francia.
L'Agriturismo "La Torre dei Paponi" è di proprietà di Mariano Papone (neanche a farlo apposta), imprenditore agricolo, produttore d'olio. L'edificio risalente al 1500/1600, si sviluppa su 5 piani. Ospita due appartamenti, forniti entrambi di camere da letto,cucina autonoma,bagno e terrazzo, e il Museo della Giara,al quale si accede direttamente dalle zone comuni dell'agriturismo. Per i visitatori esterni l'ingresso è nel vicolo.
Le giare esposte, antichi contenitori per il trasporto e la conservazione dell'olio, sono datate dal 1500 fino ai primi del secolo scorso.
I lavori di ristrutturazione sono stati eseguiti dall'impresa di costruzione Papone, specialista nel restauro architettonico ,i cui titolari sono fratelli del proprietario, mentre i progetti del recupero e di parte degli arredi, sono stati progettati da Marco Poncellini.
Le facciate, gli interni, gli intonaci delle pareti e delle volte sono state recuperate con operazioni di descialbatura, consolidamento e integrazione nelle parti mancanti..Altrettanto è stato fatto per le porte, le finestre e gli scuri, restaurati evitando di cancellare la patina del tempo e la storia in essi presente.I pavimenti originali in calce, con gli inerti resi parzialmente visibili per l'usura di secoli di calpestio, sono stati mantenuti nel loro stato attuale; la medesima decisione è stata presa per quelli in ardesia e per l'unico pavimento in graniglia vecchia di una camera da letto, opera di qualche ristrutturazione avvenuta in passato.Con la precisa finalità di armonizzare lo stile di un tempo con lo stile attuale, dopo aver provveduto a conservare il passato congelandolo in un intervento di ristrutturazione attenta, nella struttura e negli arredi sono stati inseriti elementi contemporanei, che per l'effetto dei contrasti ottenuti ,oltre che a svecchiarlo, ha donato all'insieme una nota vibrante di personalità particolare e affascinante.Ad esempio: sopra al letto di una delle camere, nella malta del soffitto, sono stati inseriti alcuni piccolissimi specchietti; degli armadietti rotanti in legno vecchio, sono stati muniti di un lato specchiante, in modo tale da poter decidere cosa riflettere.I soffitti non utilizzabili e quindi rifatti, anziché intonacati, sono stati semplicemente verniciati. Per coprire i termosifoni sono state utilizzate vecchie lamiere zincate, parzialmente arruginite che si fondono perfettamente con le patine degli intonaci, mentrenei bagni e nelle docce marmorini scruri di calce resi lavabili e impermeabili.Gli arredi sono stati realizzati utilizzando legno vecchio, ferro arruginito, troncchi d'ulivo, vetri trasparenti, specchi e acciaio inox.Particolare attenzione è stata rivolta all' illuminazione, ai giochi di luce e di ombre, illuminando pareti, volte e pavimenti e nascondendo la fonte luminosa,integrata con vecchie lampade e lampadari, che come quasi tutti i mobili antichi erano gli originali arredi della casa.Nel museo delle Giare, il pavimento è in cemento pigmentato con terre naturali a fresco. Lo spazio espositivo si snoda su diversi livelli, parte dai fondi (così vengono chiamati in Liguria i magazzini, le cantine, i frantoi ricavati nei piani interrati e semininterrati), raggiunge le sale superiori collegate tramite scale di pietra e un ponticello di vetro. Una sala per la degustazione e l' esposizione dell'olio prodotto dall'azienda, realizzata all'interno del Museo, ospita un tavolo per le degustazioni realizzato con rami d'ulivo e vetro che essendo appoggiato sopra a un tappeto fatto anch'esso di vetro, pare librarsi in aria con un effetto sospeso nel vuoto, in collegamento visivo con le rocce e con le giare della sala sottostante.
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