Nell’affrontare il progetto di ristrutturazione di questo appartamento al piano nobile di un antico palazzo del centro storico di Padova, si è cercato di valorizzare al massimo l’esistente limitando i nuovi interventi.
L’impianto risale al ‘400, ma nel tempo ha subito numerosi rimaneggiamenti di cui si leggono le stratificazioni. Il layout originario è stato preservato ed il progetto si è principalmente concentrato sul restauro e sulla scelta di materiali e dettagli di stampo contemporaneo che potessero convivere in equilibrio con la preesistenza.
A livello conservativo, rimossi gli intonaci e i controsoffitti più recenti ci si è trovati davanti ad una situazione di grande incoerenza: in particolare le travature in legno esistenti erano condizione che si è deciso di lasciare visibile testimonianza delle vicende dell’edificio. Le travi vengono consolidate e lasciate a vista, finite con una velatura omogena di colore bruno che accentua il contrasto con i muri restaurati e perfettamente bianchi. Come anello di congiunzione tra i piani verticali e orizzontali, una nuova cornice in gesso cerchia le stanze incorniciando i soffitti scuri. L’effetto finale è quello, alzando gli occhi, di osservare incorniciate da un intervento nuovo le stratificazioni del tempo.
Sono state sottoposte a restauro anche le suggestive porte esistenti, a doppia anta con vetri lavorati e i serramenti originali in legno, testimonianza degli interventi sulla dimora risalenti ai primi del ‘900.
I nuovi pavimenti, in rovere naturale a spina di pesce - con fascia e bindello perimetrale - rivisitano un classico delle case borghesi con un tono contemporaneo: un richiamo alla tradizione italiana del ‘900 a cui i proprietari si sentono molto legati.
L’atmosfera della casa, calda nel suo guscio architettonico di contrasti e contrapposizioni tra vecchio e nuovo, chiaro e scuro, è invece piuttosto rarefatta, l’arredo è essenziale, rigoroso, monocromo con pochi accenti cromatici.
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Team di progettazione arch. Rudy Zambon, arch. Andrea Merlo
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