Il blocco cielo-terra che contiene i bagni pubblici del Complesso Archeologico doveva essere completamente rinnovato, sia dal punto spaziale –per ottimizzare gli spazi e creare due blocchi ampi e distinti per uomini, per donne (anche con un angolo per il trucco) e per il cambio dei neonati– sia dal punto di vista delle finiture e delle soluzioni architettoniche.
L’idea alla base del progetto è quella di aprire il più possibile lo sguardo, pur separando gli ambienti.
Troviamo così una predominanza di vetri a tutt’altezza e di specchi, mentre il rivestimento principale, che segna come un fil rouge tutti gli ambienti, è un pregiatissimo marmo giallo egiziano, utilizzato anche per i lavabi delle aree comuni, che si configurano come delle vasche monolitiche isolate.
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