La struttura cimiteriale, sorge presso il complesso monastico della Comunità Olivetana del Santuario di Madonna di Picciano in provincia di Matera che risale alla fine del primo millennio cristiano, allorché si venne a costituire un’abbazia benedettina che segnò, in modo determinante, la storia,l’economia e la cultura del territorio. Parte integrante del monastero, riflette la consuetudine degli altri monasteri più antichi, dotati di un cimitero, come la cappella cimiteriale dell’abbazia di Noci, in provincia di Bari oppure il cimitero della Badia di Cava dei Tirreni, in provincia di Salerno. Inoltre, risponde alla necessità di possedere una sepoltura nel luogo in cui i monaci hanno vissuto alimentando un costante rapporto con gli altri confratelli viventi e rispettare, nello stesso tempo, il voto di stabilità che li vuole presenti sempre nel medesimo luogo.
Il progetto ripropone come una sorta di cronografia delle vicende occorse il recupero degli spazi già adibiti a camposanto rispettando da un lato le preesistenze quali il palazzo dei Cavalieri di Malta che su tale area prospetta con la sua facciata in pietra di tufo lasciato a facciavista e ,dall’altro inserendo nuovi elementi simbolici come l’altare e la croce in acciaio che hanno la funzione di suggerire una rilettura dello spazio e della storia del monastero. L’area ,non più di 300 mq è sopraelevata di 50 cm. e segnata da un muro di cinta che racchiude lo spazio adibito alla sepoltura ed è suddivisa in tre zone; una prima zona pavimentata in pietra ospita l’altare per le funzioni religiose e gli ossarietti che poggiano sul muro di cinta più alto rispetto agli altri di 70cm; una seconda zona ospita i loculi completamente interrati per la tumulazione scegliendo la via del quasi annullamento in una topografia di lastra di marmo ritagliate nel terreno mentre la terza è lasciata volutamente a verde per non deturpare la visuale della facciata del palazzo dei Cavalieri di Malta.
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