Molto spesso capita di incontrare spazi aperti come quello oggetto di intervento: luoghi che sembrano esistere non perché voluti dalla mente del progettista ma piuttosto perché imposti al progettista dalle normative igienico-sanitarie o di prevenzione incendi, tanto per citarne alcune.
Questo succedeva soprattutto in passato, dove l’attenzione verso il “sistema del verde” era del tutto marginale rispetto agli aspetti architettonici legati all’edificio costruito. Negli ultimi decenni, l’attenzione verso la qualità dell’ambiente naturale che ci circonda occupa un posto di primaria importanza in ogni progetto, dalla scala urbanistica a quella del design d’interni. Ne è una testimonianza la realizzazione del cosiddetto “Bosco verticale” nella città di Milano, dove si è cercato di integrare la dimensione della natura all’interno dello spazio artificiale.
In linea con il sentire contemporaneo e con un tocco il più delicato possibile, siamo intervenuti su una serie di spazi scoperti scaturiti dal ripetersi dello sviluppo planimetrico a forma di “U” del corpo di fabbrica, oggi sede di numerose società. Le superfici oggetto di intervento sono delimitate per tre lati dalle facciate dell’immobile mentre il quarto è adiacente con il marciapiede e quindi con la strada carrabile. Da qui prende inizio un camminamento che attraversa in mezzeria tutta l’area coltivata con prato inglese, fino a raggiungere sul fondo lo slargo antistante le due uscite di sicurezza posizionate frontalmente l’una con l’altra. Tale camminamento, realizzato con materiale in grado di drenare l’acqua piovana, viene intersecato con diverse inclinazioni da segmenti di pavimentazione, che ritmano il percorso rettilineo principale, addentrandosi di qualche metro nel prato inglese, e donano un certo ritmo e brio all’intero intervento.
La sera, l’immagine di questo breve camminamento diviene suggestiva grazie alla luce radente dei piccoli bollard posizionati lungo il tracciato e dei pali di altezza ridotta che mettono in luce le parti più interne del prato. La continuità vegetazionale, delle aiuole, dei camminamenti ed anche dell’illuminazione, viene sottolineata anche nell’area parcheggio; qui le aiuole diventano non solo protettive nei confronti del pedone ma anche delimitative per gli spazi destinati alle autovetture.
Una diramazione di percorsi, di corpi illuminanti e di zone destinate al verde diventano la trama su cui si va ad innestare l’intera area di progetto migliorandone sia l’aspetto funzionale che estetico.
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