La “Sala Campioni” nella antica sede della Borsalino è un luogo di grande fascino, in cui l’eleganza viene evocata dalla presenza di un sontuoso arredo dedicato al cappello e dal contenitore stesso, l’edificio tra via Cavour e corso Cento Cannoni progettato da Arnaldo Gardella; si tratta dell’unico locale che ha conservato gli arredi originari, mentre il resto del fabbricato ha visto cambiare la sua destinazione d’uso per diventare sede della Università del Piemonte Orientale.
La sala nella sua configurazione storica era inadatta alla destinazione museale e a contenere elementi che raccontassero la storia dell’azienda, della città e del cappello Borsalino attraverso uno specifico percorso espositivo. Il progetto, al fine di non modificare la natura degli arredi esistenti, ha previsto l’inserimento di un nuovo elemento di arredo che guidasse il visitatore lungo un percorso ben definito, e che allo stesso tempo non alterasse l’immagine originaria della sala; tale oggetto non poteva che essere dichiaratamente contemporaneo.
Il “nastro espositore” è un elemento che attraversa trasversalmente la sala (a volte pedana, a volte piano orizzontale, a volte parete), inglobando parte del mobilio esistente. Il supporto è funzionale ad esporre tutti i materiale museali, mentre i cappelli storici sono stati nuovamente esposti nei mobili loro dedicati con un’attenzione particolare alla illuminazione che mette in risalto alcuni modelli particolarmente significativi.
Per l'allestimento sono stati restaurati gli arredi storici già precedentemente posizionati in tale locale. Il progetto illuminotecnico è stato redatto da Metis Lighting; oltre alla illuminazione generale, al recupero degli elementi storici e al posizionamento di proiettori per applicazioni museali il progetto ha riguardato l’inserimento di fibre ottiche all’interno degli arredi, con la realizzazione di supporti specifici in ottone. Il progetto, particolarmente complesso, ha ottenuto il parere favorevole della Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico del Piemonte e della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio del Piemonte, sia relativamente al rispetto dei restrittivi criteri di tutela degli arredi storici sia rispetto alla coerenza del progetto museologico e di allestimento con i valori storici della collezione.
Per scelta progettuale lo spazio espositivo non è mai percepibile nella sua interezza ma viene svelato lungo il percorso, generando sempre nuovo interesse e punti prospettici in continuo cambiamento.
Lungo il percorso il visitatore incontra occasioni di approfondimento legate alla storia della fabbrica Borsalino in relazione alla città di Alessandria, al processo produttivo, alla storia del cappello Borsalino come fenomeno di costume, agli sviluppi contemporanei dell’azienda e del prodotto. Tale esposizione permanente precede lo spazio per le esposizioni temporanee che sono intese come approfondimenti su temi diversi relativi all’azienda Borsalino, al costume, al cappello in un determinato periodo storico o area geografica, etc. Lo spazio delle esposizioni temporanee, grazie alla separazione netta dalla sezione delle esposizioni permanenti, può essere utilizzato autonomamente per occasioni particolari in caso di presentazioni o ricevimenti.
Data di inaugurazione: Maggio 2006
Tipologia: Allestimento Museale
Autori: Arch. Elena Masoero, Arch. Flavio Tondo [Masoero – Tondo Architetti Associati]
Crediti fotografici: Photo by Giorgio Perottino, La Presse. © Masoero - Tondo Architetti Associati
Committente: Borsalino S.p.A.
Progetto Illuminotecnico: Metis Lighting S.r.l. - arch. Marinella Patetta, arch. Claudio Valènt, Milano
Grafica: Matteo Cellerino, Alessandria
Allestimento: Fratelli Groppo S.r.l., Sommariva Bosco (CN)
Restauri: Davide Cerrati, Montiglio Monferrato (AT)
© Masoero – Tondo Architetti Associati. Tutti i diritti riservati.
{{item.text_origin}}