L'idea nasce dalla lettura del sito di intervento come frammento inscindibile dalla valle che lo avvolge. La riflessione si è prima rapportata con la dimensione globale del paesaggio per coglierne le caratteristiche salienti, poi, con un salto di scala, si è focalizzata sul luogo di progetto. La montagna, interpretata non come semplice simbolo ma come esito nel tempo di un processo di creazione, è stata scelta come riferimento basilare della progettazione. Il movimento del terreno che, spinto da forze tettoniche si innalza sollevando il manto erboso, è l’operazione che ha contraddistinto l’ideazione del progetto in ogni sua parte. Il nuovo volume con i suoi frastagliati prospetti monomaterici in legno si presenta come una roccia sfaccettata affiorata dalla terra. La copertura verde che lo completa si integra senza rotture nel contesto paesisticamente sensibile della Valsavarenche, offrendo alla vista dall’alto dei pendii delle montagne la visuale di una distesa che si confonde con la natura dell’ambiente circostante. Lo stesso scenario, visibile dal Municipio, in corrispondenza delle finestre del piano primo si mostra senza soluzione di continuità con il prato al piano terreno, guidando lo sguardo all’orizzonte, attenuando così la percezione del fabbricato sottostante. La cura per le visuali procede anche dall’interno del manufatto verso l’esterno attraverso aperture mirate che incorniciano il paesaggio.
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