PROGETTO PARTECIPANTE AL CONCORSO DI PROGETTAZIONE SU INVITO, BANDITO DALL' ARCIDIOCESI DI AGRIGENTO PER LA COSTRUZIONE DI UNA NUOVA CHIESA. TEAM : S. DI MAGGIO, V. VASSALLO, V.M. BONFANTE, G.F. TUZZOLINO, A. MARGAGLIOTTA, A. TERRASI, S. LO BELLO, G. GUELI, F. SCRUDATO. LITURGISTA: don G. LA GIUSA, ARTISTA: S. CRIMINISI.
IL PROGETTO, ALLA SCALA URBANA, RISTABILISCE RELAZIONI SIGNIFICATIVE CON L’IMPIANTOORIGINARIO DEL VILLAGGIO MOSÈ DI CUI LA CHIESA HA COSTITUITO SIN DALLA SUA FONDAZIONE UN ELEMENTO IDENTITARIO CHE LA RECENTE ESPANSIONE HA CANCELLATO.LA NUOVA CHIESA INTENDE RIDARE IMPORTANZA ALLA MEMORIA STORICA DEL VILLAGGIO E RICOSTITUIRE LA CENTRALITÀ MANCANTE. L’APPROCCIO PROGETTUALE MUOVE DALLA LETTURA E DALLA INTERPRETAZIONE DEL CONTESTO URBANO E PAESAGGISTICO IN RAPPORTO ALL’IMPIANTO URBANO ORIGINARIO, ALLA PIAZZA, AL SISTEMA AGGREGATIVO DELLE RESIDENZE, IN CUI IL COMPLESSO PARROCCHIALE TORNA AD ESSERE POLO E CATALIZZATORE GERARCHICO. ATTRAVERSO IL PROGETTO ANCHE LA NUOVA ESPANSIONE URBANA (DI CUI LA SS 115 È DIVENUTA NEL TEMPO LA DIRETTRICE DELLO SVILUPPO) ASSUME UN NUOVO SENSO E LA PIAZZA RIACQUISTA LA CENTRALITÀ ORIGINARIA, DIVENENDO UN CHIARO RIFERIMENTO PAESAGGISTICO. A PARTIRE DALLA LETTURA DELL’ESISTENTE IL PROGETTO SI SVILUPPA IN RAPPORTO ALL’IDEA DI PIENO E VUOTO, CON DIVERSE STRATEGIE. ALLA SCALA URBANA, CON LA DEFINIZIONE DEL RAPPORTO TRA LA PIAZZA, IL PORTICO DI INGRESSO (SPAZIO OSMOTICO CHE LA TRASFORMA IN UN GRANDE SAGRATO) E L’AULA; ALLA SCALA DEL MANUFATTO, CON L’INTEGRAZIONE SPAZIALE TRA LE PARTI PREESISTENTI E QUELLE DI NUOVA CONCEZIONE. LA RICOSTRUZIONE DEL SISTEMA TIENE CONTO DELLA STRATIFICAZIONE DEGLI EDIFICI DEL COMPLESSO PARROCCHIALE, VALORIZZANDO LE PARTI SUPERSTITI E STABILENDO UN NUOVO SISTEMA DI RELAZIONI IN UN NUOVO PAESAGGIO ARCHITETTONICO. ALCUNI ELEMENTI SUPERSTITI RIVELANO, INFATTI, LA STORIA DELLA COSTRUZIONE FACENDO RIEMERGERE TRACCE E SEGNI DELLA MEMORIA, COME IL FRAMMENTO DEL PORTICO CON GLI ARCHI OGIVALI E IL CAMPANILE. IL NUOVO ORDINE COINVOLGE LA CAPPELLA FERIALE (CHE SI APRE SU UN LATO DELLA CORTE) E L’EDIFICIO DELLA SALA PARROCCHIALE (CHE UN INVOLUCRO ESTERNO RICONFIGURA DEFINENDO DEI PERCORSI).
SE IL PORTICO SI CONFIGURA COME UNA SOGLIA LINEARE DI ACCOGLIENZA, L’AULA LITURGICA CON IL SUO IMPIANTO QUADRATO ESPRIME L’EQUILIBRIO, IL SENSO DELL’ORDINE E DELLA MISURA CHE CONNOTANO SIA SPAZIO INTERNO, SIA LA GERARCHIZZAZIONE DELLE PARTI ESISTENTI E L’INTERA ESTENSIONE DEL CONTESTO URBANO. LO SPAZIO INTERNO È DETERMINATO DALLA COMPENETRAZIONE DI DUE SCATOLE CHE CONSENTE DI FILTRARE E MODULARE LA LUCE NATURALE. IL VOLUME PRINCIPALE SI DEFINISCE COME UNA SORTA DI ARCA (GUSCIO PRISMATICO DAL FITTO SISTEMA DELLE TRAVI A VISTACHE ACCOGLIE E PROTEGGE), EVIDENTE RIMANDO AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA, DIMORA DEL VERBO, TEMPIO DELLO SPIRITO SANTO, NUOVA ARCA DELL’ALLEANZA. L’AULA È UNO SPAZIO VIVO E DINAMICO CHE ESPRIME IL SENSO DELLA COMUNITÀ E CONTIENE I PERCORSI E I POLI LITURGICI.
LA PARTICOLARE CONFIGURAZIONE DI SEZIONE FAVORISCE TRA L’ALTRO I MOTI CONVETTIVI ALL’INTERNO DELLA CHIESA A VANTAGGIO DI UN RAFFRESCAMENTO NATURALE. ALL’ESTREMITÀ DEL PORTICO, ADIACENTE ALLA PORTA DI INGRESSO È POSTA LA CAPPELLA BATTESIMALE, CON IL FONTE OTTAGONALE CHE EMERGE DALLA VASCA PER IL RITO AD IMMERSIONEM. LA PSEUDO-NAVATA DI SINISTRA, ILLUMINATA DALL’ALTO E ADIACENTE AL GIARDINO DEGLI ULIVI (UN NUOVO GETSEMANI) CONDUCE ALLA CAPPELLA DELLA RICONCILIAZIONE; NELLA PARTE TERMINALE, AL LIMITARE DEL PRESBITERIO, SI COLLOCANO LE DUE CAPPELLE LATERALI DEDICATE ALLA VERGINE. SUL LATO DESTRO, UNA SEQUENZA RITMATA DI SETTI MURARI (SULLE CUI FACCE INTERNE È COLLOCATA LA VIA CRUCIS) CONNETTE L’AULA AL QUADRATO DELLA CORTE ESISTENTE;
L’ ULTIMO ELEMENTO DELLA SEQUENZA È LA CAPPELLA DELLA CUSTODIA EUCARISTICA. L’AREA PRESBITERIALE CONTIENE: LO SPAZIO PER LA CELEBRAZIONE DELLA PAROLA CON L’AMBONE DI MARMO (IL SEPOLCRO VUOTO) E QUELLO DELLA CELEBRAZIONE EUCARISTICA CON L’ALTARE DELLA CHIESA ORIGINARIA; LO SPAZIO DELLA SEDE PRESIDENZIALE, SUL CUI FONDO È RIMONTATO IL MOSAICO DELLA VECCHIA CHIESA (ALTARE E MOSAICO SONO OPERE DEL PROF. A. CONTINO). QUESTO VOLUME COSTITUISCE QUASI UNA SCATOLA MISTICA CHE VUOLE ESPRIMERE TUTTI I SIGNIFICATI DELLA LUCE. UN VELARIO A PIANTA PENTAGONALE RIFRANGE LE FIGURE DEL MOSAICO, ILLUMINATO DA UNA LAMA DI LUCE, RESTITUENDO UNA SCOMPOSIZIONE CROMATICA CHE SI PERCEPISCE AVVICINANDOSI PROGRESSIVAMENTE ALL’ALTARE.
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