Il progetto è situato all’interno del Teatro Massimo, opera dell'architetto G. B. F. Basile del1891.
Abbiamo riproposto gli elementi tipici dei caffè dei primi del ‘900: rivestimento delle pareti in legno, grandi specchi, sfere in vetro opalino al soffitto, elementi in ottone. Il tutto riattualizzato e rivisto in chiave contemporanea, tramite la semplificazione delle linee e dei decori.
Nella sala interna un lungo bancone bar luminoso in vetro opalino bianco con cornice in rovere, sottolinea la longitudinalità dell’ambiente. Esso è controbilanciato compositivamente da grandi specchi retroilluminati alloggiati nelle nicchie della parete opposta, che moltiplicano lo spazio e la luce. Qui corre un piano di appoggio che attraversa e taglia in due lo specchio centrale. Le pareti sono “vestite” da un lambris in rovere chiaro. Alle spalle del bancone, il lambris in rovere chiude parzialmente l'arco che collega la sala alla cucina. L’ illuminazione della sala avviene con "grappoli" di sfere di vetro luminose e con luci alloggiate dietro le cornici delle volte e dei pilastri.
Nella sala quadrata si trova il bookshop , concepito come un assemblaggio di moduli con diverse funzioni: vetrina espositiva, ripiano esposizione, modulo operativo ecc.. ,e i tavoli per la consumazione.
Il disegno dei moduli è volutamente molto semplice, lineare, in legno laccato, con una tinta ricavata esattamente dalla parte basamentale della pittura parietale stessa.
Al centro della sala è collocata una grande Kentia, pianta da interni molto in voga nel 900, posta in un portavaso realizzato su disegno, che porta il verde all'interno e che sottolinea l'impianto planimetrico centrale di questo spazio.
Nell'ottica di un progetto in sintonia con il contesto i divani e i tavolini sono stati realizzati su disegno. Struttura in rovere,piano in vetro opalino bianco e distanziatori in ottone per i tavolini. Disegno morbido, avvolgente, rivestimento di un rosso derivato dai tendaggi del teatro per i divani .
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