Il concorso per la realizzazione della nuova piazza di Concordia e del nuovo “Palazzo Mari” si inserisce all’interno di un più ampio processo di progettazione avviato dall’Amministrazione mediante il Piano della Ricostruzione (PdR). Tale processo, nato a seguito dei danni dovuti al sisma del 2012, ha visto l’approvazione di un Masterplan strategico urbano che ha definito alcune linee guida per la progettazione: realizzazione di una nuova piazza pubblica, capace di ospitare attività di tutti i giorni e attività particolari (mercato, festival, ecc.), realizzazione di un nuovo volume in sostituzione del volume crollato a seguito del sisma con una volumetria prevista pari a 4400 mc (con un possibile incremento del 15%), di tre piani fuori terra ad uso misto (commerciale piano terra, uffici e residenze piani superiori). Il volume esistente di Palazzo Mari, prima del sisma, occupava l’area oggi prevista per la piazza. Il volume si attestava su via della Pace, trovando un dialogo con l’esistente e mantenendo la continuità del fronte urbano. La volumetria lungo la strada poi si articolava su due diverse altezze. Il nuovo volume previsto dal Piano di Ricostruzione si colloca rispetto al fronte urbano in maniera discontinua e costituisce un unico volume ad L. Tale conformazione non si integra al contesto che è caratterizzato da fronti frammentati con altezze diverse; inoltre la chiusura ad L duplica la chiusura definita del volume esistente limitrofo. Il progetto della nuova piazza e del suo edificio prospiciente propone una nuova volumetria più semplice in cui l’impianto ad L previsto dal PdR viene ridotto in un semplice volume parallelo al lato della chiesa. Tale conformazione permette di liberare spazio pubblico e di creare una più forte integrazione tra esistente, nuove volumetrie e spazio pubblico. Questo viene connesso con lo spazio pubblico della chiesa retrostante tramite un nuovo passaggio, realizzato in corrispondenza della apertura prevista sulla navata sinistra della chiesa. Si definisce così uno spazio connesso e fluido capace di mette in relazione gli spazi pubblici della città e di nutrirsi dalle relazioni tra spazio sacro e spazio civile per una nuova dimensione urbana. Si definisce così uno spazio condiviso e pedonale, in cui la macchina passa in secondo piano. La superficie continua definisce percettivamente un’unica piazza all’interno del quale possono prendere luogo le varie attività sociali, economiche e culturali. Le testate della piazza vengono densificate e “chiuse” da masse arboree. Tali elementi permettono di ridefinire il margine della piazza e di ricostruire la memoria della volumetria esistente. Si definiscono così due ambiti naturali, ombreggiati, protetti ma permeabili al passaggio e alla vista, capaci di mettere in relazione l’esistente con la nuova volumetria e la memoria del passato. La nuova volumetria di Palazzo Mari viene scomposta in corpi minori, favorendo un inserimento armonico rispetto al contesto esistente caratterizzato da volumetrie articolate e semplici. La partizione prospettica degli edifici storici è definita da bucature regolari caratterizzate da “cornici” con funzione decorativa e protettiva e elementi di chiusura in legno. Il progetto reinterpreta tali elementi in chiave contemporanea definendo un infisso caratterizzato da una cornice in acciaio che integra tutti i sistemi tecnologici oggi richiesti. Il nuovo sistema di bucature articola così un nuovo prospetto che si inserisce perfettamente all’interno del contesto senza rinunciare alla necessaria contemporaneità dei materiali e dei sistemi tecnologici impiegati.
Year 2016
Client Comune di Concordia sulla Secchia
Status Competition works
Type Public Squares / Urban Furniture / Restoration of old town centres / Apartments / Multi-family residence / Urban Renewal
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