La scuola si inserisce in un sistema lineare “didattico” che comprende l’Istituto Agrario e l’Istituto Biologico (in ampliamento) e prosegue con una palazzina residenziale di recente realizzazione (sorta a seguito alla parziale demolizione del quartiere di “Pennile di sotto” realizzato negli anni ’50 e in forte stato di degrado) nonché di uno “scheletro edilizio” in attesa di definizione destinato allo stesso scopo.
Lo spazio residuale che si genera tra la ferrovia e la sequenza di questi edifici si offre come spazio disponibile ad ospitare un sistema verde lineare che (con spessori differenti) si sviluppa parallelamente al tracciato ferroviario con frequenti occasioni di permeabilità urbana: i due punti di maggior connessione con il quartiere risulteranno il nuovo spazio pubblico caratterizzato dal sistema trasversale parcheggio_piazza minerale_ galleria della scuola (in cui si posizionano da un lato la cavea d’incontro e dall’altro lo spazio proiezione all’interno del blocco didattico minore) e il giardino botanico dell’Istituto Agrario.
La sistemazione del parcheggio dinanzi alla scuola consente di attenuare il pessimo impatto frontale della piastra indifferente (attualmente sede di un bocciodromo) su cui si ipotizza un intervento di riqualificazione.
Franco Purini nel suo ultimo libro “tre errori moderni” scrive che la realtà contemporanea schiaccia la cultura architettonica sul piano esclusivamente funzionalista rinunciando oramai a qualsiasi valore simbolico o culturale che un’opera pubblica deve esprimere per costituire un elemento di guida e raffronto per le successive trasformazioni dell’intorno.
L’idea di una scuola “stabile”, progettata per un’estensione temporale di lunga durata, capace di proporsi come segno ordinatore forte e non “temporaneo” di riqualificazione di un luogo di “dispersione urbana” caratterizzato dalla presenza predominante di spazi residuali e architettura di scarsa qualità ha suggerito materiali e forme destinati ad un lungo uso e ad una facile riconoscibilità da parte di tutti cittadini. Un embrionale esigenza di ricostruzione di una nuova idea di “concinnitas”, di bellezza condivisa e percepita da tutti, attraverso la riproposizione critica di elementi della classicità quali il timpano e il portico (archetipi della casa _ Aldo Rossi) e il grande spazio ad aula unica aperta verso il cielo, luogo d’ incontro e di scambio culturale. (Scuola di Atene _ Raffaello)
La sottrazione di parti di volume costruisce relazioni: La prima forma sottratta genera la galleria a tutta altezza, un vuoto che diviene luogo di attesa, di transito, ma soprattutto di incontro per gli studenti e la comunità.
Le altre forme di sottrazione definiscono un’alternanza di pieni e vuoti al livello del terreno: in asse con la galleria, il coinvolgimento dell’area antistate consente la riqualificazione dei parcheggi e della piazza “minerale”.
Lo spazio residuale compresso tra la ferrovia e i nuovi edifici residenziali e scolastici si trasforma in “urba_parco lineare” che si insinua all’interno dell’edificio divenendo occasione di trasversalità urbana.
Un collegamento fisico e visivo con la scuola adiacente crea una relazione percettiva con la galleria, la palestra e la cavea a servizio anche della comunità.
A livello distributivo, il vuoto centrale divide la planimetria in due blocchi: il primo, dall’estensione maggiore, è esclusivamente didattico, il secondo (minore) ha una destinazione d’uso collettivo-didattica a servizio anche della comunità nell’intero arco della settimana. I due blocchi sono collegati da due ponti ad uso esclusivo della scuola che attraversano trasversalmente la galleria garantendo agli studenti l’accesso diretto alle aree studio, all’aperto e alla palestra.
Dal piano terra si accede da una hall a tripla altezza e agli uffici direzionali. Ai due livelli superiori lo spazio è suddiviso tra aule e laboratori; questi ultimi sono dotati di pareti mobili tali da permettere l’utilizzo flessibile degli spazi.
Le aule e i laboratori sono collegati da una galleria a doppia altezza che oltre a garantire i collegamenti diviene spazio comune, luogo di incontro attrezzato anche per lo studio individuale.
I laboratori si affacciano sulla galleria sfruttando un sistema di illuminazione indiretta, a shed, mentre le aule didattiche, che sfruttano l’illuminazione diretta delle grandi vetrate, si affacciano su spazi di verde pensile.
Al piano terra ad una quota di -2,00 ml troviamo la palestra con i relativi servizi (spogliatoi e bagni) mentre ai piani superiori sono presenti aree studio e relax all’aperto.
Year 2016
Client MIUR
Status Competition works
Type Schools/Institutes / Urban Renewal
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