Dal piano di riconversione urbanistica dell'area delle ex Officine Galileo di Rifredi ha origine il progetto del nuovo complesso a destinazione polifunzionale. L’alta densità volumetrica prevista dal piano e la ristretta configurazione del lotto hanno pesantemente condizionato la soluzione progettuale. Elemento di delimitazione dell'area delle ex Officine, il complesso si prefigge di conferire al quartiere circostante l'identità del luogo urbano. L’edificio si sviluppa per una lunghezza di ml 190, una superficie utile di mq 25.000 e una volumetria complessiva di mc 100.000. Il complesso è costituito da un corpo di fabbrica principale, alto sei piani, sul fronte strada e da un basamento architettonico, con altezza di uno o due piani, sul fronte interno. I due sistemi trovano la loro connessione nel volume centrale, costituito dal "portale" d’accesso all’area, e nei due corpi edilizi che costituiscono le testate terminali dell'edificio, l'una sul viale Morgagni, l'altra su via Alderotti. Dal punto di vista funzionale, l’edificio è in grado di insediare una molteplicità di funzioni (residenziali, commerciali e direzionali) senza perdere la propria unitarietà. Il piano terreno è destinato ai negozi e alle attività direzionali: tra le altre attività, si sono insediate nel complesso le Poste Italiane, la Banca Nazionale del Lavoro e alcuni dipartimenti dell’Università degli Studi di Firenze. Il piano primo è destinato agli uffici; i rimanenti quattro piani, che presentano notevoli varietà tipologiche, sono destinati alla residenza. Le testate terminali dell'edificio e il "portale" architettonico accolgono funzioni miste, terziarie e direzionali. Le caratteristiche architettoniche dell’edificio, nel richiamare l’immagine di un “superblocco” residenziale del razionalismo, rimandano all’idea di una moderna fortificazione. L’edificio presenta, sul lato della strada, un fronte continuo e unitario, una cortina compatta cadenzata dalla sequenza regolare dei torrioni in vetrocemento che contengono il vano scala e ascensore. Sul lato interno, declinando una maggiore articolazione dei volumi, il complesso si apre a gradoni verso la grande piazza delle ex Officine. A questo doppio registro, tradizione e moderno, memoria e progetto, rimanda lo stesso contrasto nell'uso dei materiali. L’edificio è rivestito in lastre di pietra sedimentaria Santafiora (“trachite tuscia”), così intimamente legata alla tradizione architettonica di Firenze. Tale scelta evidenzia la volontà di stabilire una precisa relazione di confronto con la storia della città da un lato e, dall’altro, con il razionalismo fiorentino. Alla pietra naturale si affiancano i materiali della moderna tecnica costruttiva (quali il calcestruzzo, il vetrocemento, le strutture in vetro e acciaio) che meglio riflettono la memoria del luogo del lavoro, l’impronta dell’architettura industriale. L'imponenza volumetrica, l'austerità delle forme, la severità del linguaggio, segnano il carattere dell’edificio: un segno forte, essenziale, dal carattere unitario, che marca la propria “autonomia” nel tessuto frammentario e indifferenziato della periferia urbana.
(con A. Primi, collaboratore A. Michelizzi)
Year 1986
Work started in 1983
Work finished in 1986
Status Completed works
Type Post Offices / Apartments / Office Buildings / Banks / Colleges & Universities
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