Centoquaranta metri quadrati nel quartiere che meglio rappresenta la rinascita architettonica di Milano: Sempione – City life. Anche l’appartamento Cocoon è sinonimdi rinascita, di nuova linfa vitale, come quella che i personaggi del mitico film del 1985 diretto da Ron Howard traggono da una piscina miracolosa. Di proprietà del fondatore del nostro ufficio, l’Arch. Ing. Emilio Tenca, è ora la residenza dell’Ing. Arch. Emilio Leonida Tenca, nipote e socio dello studio, e di sua moglie, vice caporedattore di Vnity Fair. In un ideale passaggio di testimone, il progetto diristrutturazione parte, dunque, dalla volontà di valorizzare il legame affettivo che unisce due generazioni e di conseguenza lo stabile nei suoi originali punti di forza. Alla base c’è anche l’intuizione di pensare l’abitazione come una casa-campione da mostrare ai clienti, sfruttando lastretta vicinanza tra la stessa e la nostra sede. Ecco perché sono staticoinvolti i collaboratori e i fornitori che meglio di altri condividono la nostra filosofia. Qualche nome:l’artista Paolo Proserpio, i brand Cappellini, Modulnova, Flos, Tecnografica, Plinio il giovane, Gubi, Driade, Fat Boy, Kriptonite, Luce Plan…A guidare da subito le scelte progettuali, la pavimentazione. Con i suoi marmi di valoreche spaziano dal viola al panna, dal rosso al giallo, alcuni oggi introvabili, si è inevitabilmente deciso di mantenerla e restaurarla ove necessario per la quasi totalità dell’appartamento, conservando così il distributivo. Si è reso necessario sostituirla nella
cucina e nei bagni al fine di mettere tutti gli impianti a nuovo. Anche i serramenti interni, realizzati su misura negli anni Cinquanta dall’architetto ingegnere Emilio Tenca che aveva scelto di appoggiarsi a un artigiano della Germania per la parte vetrata, unica sia nel colore sia nella lavorazione in rilievo, sono stati smurati, restaurati, tinti nella parte lignea di un verde polvere scuro in contrasto con il nero delle cornici e riposizionate secondo unnuovo schema: le porte da 250 centimetri, che prima separava
o l’ingresso e la zona living, adesso valorizzano gli accessi alla cucina, al bagno padronale e alla camera degliospiti che si affacciano sul corridoio principale; quelle da 210, invece, sono state assegnate allo studio e alla camera matrimoniale, e dialogano con la seconda parte del corridoio, meno esposta. Per l’atrio e la sala si è scelto di percorrere una strada diversa: due grandi portali in ferro verniciato nero, uno per entrare nell’ambiente living e il secondo chiuso da un vetro extra chiaro a tutt’altezza così da essere fonte di luce per l’ingresso e una sorta di “giardino d’inverno” o “giardino d’interno” grazie a un gruppo di piante collocate nella nicchia.L’opera di sapiente recupero ha riguardato anche la cornice che inquadra l’atrio, valorizzata dalla scelta del colore, in contrasto sia con le pareti sia con il soffitto, e dalla collocazione di un led nascosto nella stessa. La sua presenza ha determinato anche le cornici degli altri locali, affini per stile e impatto visivo.Tra gli elementi di novità c’è sicuramente il camino, che ha un doppio ruolo: dare importanza alla living room e al contempo celare cavi, decoder e altro dell’angolo home theater. La cornice in cemento, realizzata su disegno del progettista, cela una scatola in cartongesso contenitiva e funzionale.Anche il bagno padronale è stato ripensato da zero, soprattutto per creare un ambiente rilasante “stile spa Cocoon”, ma capace di dialogare con il resto della casa. Dunque, a partire dall’elemento architettonico di un grande arco – visibile fin dall’ingresso quando
la porta è spalancata –, al suo interno è racchiusa (semi nascosta) la zona doccia e una vasca preziosa a cui si accede da un paio di gradini. La nuova cucina è anche lei espressione di un altro elemento-chiave di questo progetto:gli spazi segreti, come la piscina di Cocoon. Il lato opposto a quello che accoglie il piano cottura ospita una porta che sembra un semplice contenitivo e invece è l’ingresso alla zona lavanderia-antibagno del secondo bagno, quello di servizio. Le tinte? Il blu polvere delle antine si sposa con il marmo rosso del piano e al biano+nero del pavimento.Il colore, del resto, gioca un ruolo determinante nell’intera abitazione: è il trait d’union tra passato e presente, tra un locale e l’altro, tra il relax che una casa deve garantire e il carattere deciso di chi la abita. È saltato, poi, dalla luce naturale grazie agli affacci privi diocclusioni e da quella artificiale, che gioca letteralmente con gli ambienti
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