Il complesso industriale di Quarto Inferiore, progettato dall’arch. Pierluigi Cervellati all’inizio degli anni ‘70, già da tempo ha perso la sua funzione, una struttura di migliaia di metri quadrati alle porte di Bologna è diventata una scatola senza “contenuto”. La Fabbrica non realizzerà più prodotti in serie ma una serie di condizioni che possano generare Cultura. Il sito produttivo può essere trasformato: da struttura pensata per un bene di consumo a contenitore di spazi, servizi e opportunità per sviluppare, produrre, promuovere e infine vendere prodotti culturali. Gli spazi un tempo occupati dalle macchine di produzione diventeranno studi, laboratori e spazi multifunzionali e multidisciplinari dove nuove Start-Up potranno crescere e sviluppare le loro competenze ed i loro progetti legati alla Cultura: designer e architetti, scultori e musicisti, fotografi e registi, grafici, artigiani ed ebanisti. La struttura si apre all’esterno, il precedente sistema chiuso della Fabbrica viene reso permeabile rielaborando una sintesi dei principali caratteri urbani dello spazio pubblico come la piazza, il portico e i percorsi.
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