Situato ai limiti del centro storico, questo spazio pubblico mancava di identità urbana e sociale, avendo perso nel tempo la classica connotazione di punto di incontro e di convivialità quotidiana.
Il progetto di ristrutturazione prende spunto dall'analisi delle tracce storiche rinvenute nei vecchi catasti municipali: attraverso il riemergere dei volumi e dei vuoti urbani e una nuova organizzazione spaziale, la piazza ritorna ad essere un luogo di ritrovo per Lapedona.
Lo studio delle tracce esistenti si traduce nel progetto con l'inserimento di aree verdi piantate con alberi di diverse dimensioni che seguono le particelle dei vecchi registri catastali e richiamano la spazialità che la piazza aveva in epoche diverse.
Una pavimentazione composta da una griglia regolare uniforma l'intera superficie della piazza, richiamando, con un intervento e materiale (cemento) moderni, l'antico selciato del centro storico di Lapedona. La transizione tra il pavimento e l'erba non avviene bruscamente: le due aree sono integrate e i bordi si fondono, creando un passaggio graduale grazie a pixel di cemento alternati con erba.
L'arredo urbano è pensato per essere un elemento architettonico che dialoga con il resto dell'intervento. Le nuove panche prefabbricate in cemento, sono posizionate ai bordi delle aree verdi, per sottolineare le antiche divisioni tra le unità di vecchi edifici un tempo presenti nell'area.
La piazza è dotata di un nuovo sistema di illuminazione a LED: oltre all’illuminazione integrata delle panche, sono posizionati faretti direzionali incassati nel terreno sotto gli alberi. Per ombreggiare le aiuole e le sedute, nelle aree verdi si alternano essenze arboree di due tipi: alberi alti e arbusti.
Se prima Piazza della Concordia, con la sua superficie in asfalto, era semplicemente un prolungamento della strada con lo scopo utile, ma limitante, di area adibita a parcheggio, oggi rivendica il ruolo di catalizzatore sociale tipico della tradizionale piazza italiana.
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