PRIMA
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L'intervento di seguito illustrato ripercorre il lavoro di restauro e di riqualificazione di un edificio del centro storico della città di Andria affidato da una committenza privata.
Si è trattato di uno sforzo progettuale molto complesso, dal quale sono derivate considerazioni interessanti sia sulla necessità di offrire risposte contemporanee alle esigenze di rinnovare un manufatto antico, sia sulle necessità di dare risposte adeguate alle esigenze imposte delle attuali normative e indicazioni in materia di impatto energetico ed ambientale.
L'edificio su cui si è intervenuti risale ad uno dei primi insediamenti della città di Andria del XVIII secolo.
Il progetto architettonico di recupero è stato orientato dalla necessità di garantire un uso contemporaneo degli ambienti domestici nel rispetto del sistema dato degli spazi, senza stravolgere la matrice originale di essi.
Un esempio di tale metodologia lo si rintraccia in modo evidente al piano primo del fabbricato: l’accesso originale rimandava a due spazi modesti con caratteristiche dimensionali e di illuminazione erano più connotabili ad uno spazio da adibire alle funzioni living. La scelta è stata quella di non seguire tale impostazione, di assecondarla, intervenendo con delle soluzioni che permettessero, attraverso delle correzioni percettive dello spazio, di essere guidati e accompagnati in zone notte.
L'approccio progettuale per il recupero del sistema originario di scale è emblematico di un percorso di reinterpretazione che riesce a far dialogare la novità e l'originale.
Nel caso specifico le suggestioni architettoniche dell'esistente sono molteplici, esempi sono le le volte e le murature in pietra calcarea.
La visione d'insieme ha suggerito una estrema continuità e fluidità nello sviluppo delle rampe: la percezione avvertita non è stata quella di un lento susseguirsi di singoli elementi, ma di un movimento veloce ritmato solo dalla necessità di introdurre delle pause nel camminamento in corrispondenza degli accessi alle unità abitative. L'intervento ne ha definito lo spazio esaltandolo attraverso la messa a nudo della matericità, sottoposta a continui tagli, incisioni e in alcuni casi lacerazioni, per la necessità di evidenziare tutte le parti del fabbricato, enfatizzate nella loro specificità attraverso un lavoro di demarcazione e sottolineatura.
Al contrario la continuità è stata fissata nell'idea di unire volte e rampe in un unico sistema, che si rispecchia in un movimento fluido scandito da pause ed accelerazioni.
Al secondo livello del fabbricato, lo sforzo progettuale è stato quello di rendere accessibile il sottotetto inondato di luce e con ampio terrazzo a livello, capace di proporne una percezione più dinamica. Dal terrazzino, con sguardo verso l’orizzonte si ammira il paesaggio Andriese, dai campanili di origine Normanna, al più lontano Castel del Monte, maniero federiciano che troneggia il Parco dell’Alta Murgia.
L’intervento, in definitiva, ha attivato una dialettica il cui approccio si manifesta attraverso un’attenta riflessione critica e poetica capace di esaltare gli elementi originali per riavvicinarli, alla luce di nuove riflessioni, alla sensibilità estetica e all’intenzione culturale del progetto. L’architettura unita all'ingegneria è, infatti, per costituzione e vocazione profonda un cross-over tra innovazione e tradizione, un linguaggio urbano e sociale che combina antico e moderno, alla ricerca perenne dell’equilibrio e dell’armonia. La stessa tradizione è innovazione perché tramanda ciò che si è formato nel tempo attraverso un processo continuo di innovazione e sperimentazione. Non sono dunque in antitesi ma rappresentano gli elementi essenziali di un equilibrio da raggiungere attraverso il progetto architettonico.
Year 2018
Contractor EDIL BAT di Sansonne Mario e Fucci Riccardo
Status Completed works
Type Restoration of old town centres / Single-family residence
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