La moda e l’architettura intercettano il cambiamento delle città e lo mostrano: l'una lo fa “abitando corpi”, l'altra vestendo i luoghi. Il concorso di idee lanciato da YAC prevede la riqualificazione di uno dei siti italiani più importanti a livello mondiale per la moda: Il Centergross a Bologna. Il progetto, classificato finalista tra più di 200 partecipanti, nasce dalla necessità di creare una nuova “pelle” dell’involucro garantendo un comfort ottimale, alte prestazioni di isolamento termico senza rinunciare alla possibilità di essere espressivo e trasmettere emozioni. Le facciate esistenti sono state rivestite con una soluzione continua “tutto vetro” color nero non presentando alcun profilo a vista. Tale soluzione permette di avere superfici vetrate completamente planari con la possibilità di inserire finestre apribili a scomparsa nella facciata e, nei punti non interessati da finestrature, di inserire l’isolamento termico nell’intercapedine tra il vetro e i pannelli in calcestruzzo esistenti. I volumi dell’ampliamento al secondo piano si allineano ai corpi del piano terra e primo più sporgenti dell’edificio esistente creando un secondo livello nelle facciate dell’edificio. Quest’ultimo è stato pensato con un ulteriore rivestimento composto da pannelli di listelli metallici color ottone. I volumi color ottone su sfondo nero si relazionano con il biancore del rivestimento in pietra naturale dei terrazzi e il verde degli esterni creando un’armonia compositiva del nuovo abito. Un velo leggero, rappresentato dalla copertura multicolore in EFTE, protegge l’edificio come un foulard dalle tinte tenui. Il parco della Villa Orsi rappresenta una vera e propria sorpresa nel contesto del Centergross, passeggiando al suo interno si possono incontrare antiche querce, cedri e numerose altre specie arboree. Il progetto prevede una vera e propria incursione del parco verso la strada e il piazzale antistante oggi adibito a parcheggio e sul quale si affaccia anche un asilo nido. Il corpo dei servizi centrali è attualmente interessato da ampie parti scoperte rivestite in guaina bituminosa, la progettazione ne prevede la ri-pavimentazione in lastre di pietra naturale, trasformandole in spazi in cui riposare e praticare attività all’aperto. Nelle aree esterne e in copertura oltre alla pavimentazione è prevista la realizzazione di ampie fioriere, vasi e contenitori predisposti al rinterro e alla piantumazione di varie specie arbustive che contribuiscono al raffreddamento delle terrazze evitando effetti di isola di calore. Anche la copertura in EFTE permette di proteggere dall’eccesso di calore causato all’esposizione solare degli edifici e spazi sottostanti, ma contemporaneamente permette il passaggio dei raggi UV fondamentali per la vita delle piante e del verde di progetto. La copertura ha anche il compito di raccogliere l’acqua piovana che viene convogliata nelle grandi fioriere che fungono da veri e propri filtri dell’acqua inquinante. Alla base delle fioriere sono stati pensati tubi di drenaggio per il regolare e lento deflusso delle acque piovane, fungendo da volano idraulico in caso di forti acquazzoni ed evitando la tracimazione delle reti fognarie. L’acqua filtrata viene convogliata in un ampio specchio d’acqua, collocato tra il parco e l’edificio centrale, che funge da bacino di accumulo per raccogliere, preservare e poter poi attingere alla scorta durante i periodi di maggior siccità.
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