PRESENTAZIONE
Donato Cerone
Il monumento ai caduti per Piaggine è un simbolo incisivo e efficace che ci spiega in termini religiosi e di fede quel processo misterioso ed eterno che porta alla nuova vita.L’opera adotta un linguaggio dichiaratamente monumentale: è figurativa e comprende elementi espressamente celebrativi. Essa ha la capacità di evocare il dolore e il lutto e, senza retorica, indurre il pubblico a un approfondimento. Lo spazio di Piazza Madonna del Carmine si arricchisce, grazie alla presenza dell’opera di Aldo Bruno, di un’atmosfera sacrale, che va al di là del significato storico o politico, e anche oltre a quello religioso: l’intero spazio diventa infatti un’eccezionale riflessione sul tema universale della morte, percepito e condiviso da ogni uomo in ogni tempo. L’architettura riesce così, da sola, a scavalcare i limiti dei mutamenti culturali e sociali, facendosi portatrice di un valore eterno. Il monumento è formato da due elementi in marmo: uno a forma di parallelepipedo dalle dimensioni 2,00x2,38x0,15 m e l’altro a forma di cubo di dimensioni 0,90x0,90x0,90 m poggiante su un basamento 1,34x1,34 m. Il primo si configura come sfondo all’altro oggetto posto pochi centimetri più avanti. Osservandolo possiamo notare una corona di alloro a coronamento del basamento in marmo gravemente appoggiato al suolo, che sembra quasi fluttuare, elevandosi verso l’alto, con una forte tensione ascensionale. La composizione, geometrica e razionale, giace sul terminale di una sequenza di aiuole che ci conduce all’interno dello spazio urbano della piazza. In questo caso soluzione spaziale, istanza celebrativa e modello appaiono un unicum, quasi a definire una nuova tipologia architettonica. L’idea del monumento collocato al centro dello spazio urbano è uno dei fili conduttori del progetto ed è uno degli aspetti più rappresentativi della potenzialità di aggregazione delle persone. L’intervento dell’architetto Bruno infatti non vuole porsi come una semplice operazione di maquillage, ma ricalca una maniera di pensare la città storica senza scadere nel mero virtuosismo per configurare una nuova scena dello spazio consolidato. La presenza stessa del monumento coincide oggi con una valorizzazione storico-culturale del contesto in cui sorge. Un’architettura che racchiude l’esperienza umana, quella della vita e della conoscenza e quella della spiritualità e della morte, richiamo al concetto del sacro. L’oggetto architettonico in questo caso lega mediante un rapporto dialettico le tipologie edilizie al contorno e il luogo vissuto dall’uomo. Architettura intesa dunque come fatto poetico che mette in moto un’esperienza: mette in relazione attraverso un uso poetico delle forme.
PREMESSA
Il progetto del monumento ai caduti sarà ubicato nella piazza dei Monaci dove insiste il Convento dei Cappuccini.La motivazione di questo progetto è quella di ricordare i soldati caduti in guerra in sostituzione del monumento esistente, la cui lapide antica con i nomi dei caduti verrà sistemata su di una parete nell’adiacente chiostro del Convento. L’inserimento del Monumento nella piazza (sacrato) del convento consente di dare un disegno completo a tutto l’invaso spaziale costituendone la chiusura naturale a sud essendo, poi, ben visibile dagli accessi alla piazza, posto come sarà di fronte al Convento. Si è cercato di reinterpretare il luogo dandogli quelle caratteristiche di raccoglimento e luogo della memoria e con la volontà di esprimere il significato più aderente allo spirito di chi ha voluto il nuovo Monumento alla memoria; luogo di sublimazione dei concetti di raccoglimento e di ricordo di persone che hanno subito guerre ormai lontane e che vivono per e nella nostra pace.
IL PROGETTO
L’impianto generale è di forma quadrangolare e contiene i due elementi significativi del progetto : una lapide rettangolare con i nomi dei caduti ed un cubo posto anteriormente sormontato da una corona in ottone di colore verde che simboleggia una sepoltura con alla base una fascia di area a verde con begonie. Sul cubo vi sarà una corona in ottone così realizzata:
- Modellatura in argilla della corona di alloro con operatori di alta esperienza e tecnica (da a visionare per approvazione);
- Formatura della corona (stampo) in gomma siliconica e gesso di tipo alabastrino (lo stampo diventerà di proprietà del committente);
- Tiratura in cera della corona con accuratissimo ritocco nei minimi particolari;
- Preparazione per la fusione della corona in cera con correnti (in cera) più formatura per la cottura in forno;
- Cottura della forma in forno di essiccazione per circa 72 ore e preparazione in apposita botola con pozzolana per il riempimento del metallo;
- Fusione in lega ottone (delta b modficato) della corona;
- Pulitura,spazzolatura,saldatura e cesellatura dell’opera;
- Patinatura dell’opera a fuoco con colore verderame e sfumature color bronzo sulle parti in evidenza (punte delle foglie) e preparazione con Zapon per la protezione alle intemperie (circa 4 mesi).
Il tutto è custodito, con pregevolezza, da una recinzione trasparente che consente di fruire interamente del Monumento. Alle spalle della lapide vi sarà un albero che la sovrasta in altezza, posto proprio dove vi è uno degli ingressi nella piazza con andamento curvilineo. Anteriormente al Monumento, ed ai due lati, due faretti a led illumineranno il tutto e saranno accesi contemporaneamente alle luci dell’abitato.
I MATERIALI
Il materiale predominante è il marmo bianco lucidato, che consente di ottenere forme perfette e nello stesso tempo per dare pregevolezza a tutta la composizione volumetrica. Sulla faccia anteriore ed al centro del cubo vi sarà l’iscrizione: ai caduti di tutte le guerre mentre in basso una iscrizione che ricorda la posa del monumento. Sulla lapide, invece, vi saranno i nomi dei caduti come riportati in quella originaria. Un cordolo rivestito in marmo definisce e racchiude questi due volumi ed è sormontato da una recinzione con riquadri in acciaio e vetri antinfortunistici con un cancelletto centrale. Quanto a questi due volumi c’è da dire che essi saranno vuoti all’interno anche se daranno la sensazione di essere pieni. Infatti, le lastre che li disegnano avranno i bordi tagliati a 45 gradi ed poi assemblate con una bisellatura finale agli spigoli. Questo materiale è stato scelto perchè rappresenta lo stato di purezza, nobili sentimenti e la voglia di cambiamento. Il colore bianco evoca la purezza, la verginità, la spiritualità e la divinità. Questo colore, inoltre, è simbolo del Paradiso e dell’Eternità ed è il colore tipico della stagione estiva ma lo è anche di quella invernale. È il colore che più di tutti rappresenta il silenzio e il freddo. È un colore puro e immacolato e, proprio per questo motivo, nella cultura occidentale è spesso usato nelle cerimonie religiose. L’abito della sposa come quello dei cresimandi e dei comunicandi infatti, sono di colore Bianco.
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